Il presidente Macron ha iniziato a passare al vaglio eventuali nuovi nomi per l'Esecutivo. Stasera il premier in tv

Nella Francia alle prese con la crisi di governo domani si conoscerà il destino della coalizione guidata dal primo ministro Michel Barnier. Le mozioni di sfiducia presentate dal Nuovo Fronte Popolare e dal Rassemblement National (RN) saranno discusse domani dall’Assemblea nazionale a partire dalle 16. A seguire, intorno alle 19, verranno votate.

Cosa succede, i possibili scenari

Con il rischio della caduta del governo Barnier hanno già iniziato a circolare diversi nomi per un ipotetico nuovo premier. Secondo Le Parisien, potrebbe esserci una nuova chance per l’ex premier Bernard Cazeneuve. Una possibilità credibile parrebbe essere quella del passaggio a Matignon dell’attuale ministro delle Forze armate Sébastien Lecornu, che sembra essere compatibile sia con il Rassemblement National (RN) che con il Partito socialista (PS). Il leader di Modem, François Bayrou, sta ancora aspettando la sua occasione – scrive Libération rilanciando le speculazioni di Le Parisien – così come l’ex ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che spera un giorno di varcare la soglia del palazzo di Rue de Varenne. Infine viene citata la possibilità di un governo ‘tecnico’ che potrebbe essere guidato dal capo della Banque de France, François Villeroy de Galhau, o dall’ex commissario europeo Thierry Breton. Bfmtv intanto sottolinea che il presidente Emmanuel Macron, in Arabia Saudita da lunedì, già dalla scorsa settimana ha iniziato a passare al vaglio eventuali nuovi nomi per Matignon, organizzando incontri e telefonate con diversi interlocutori e consultandosi con diversi collaboratori sulla tempistica da adottare.

Stasera Barnier parla in tv

Il premier Barnier sarà stasera in tv, ospite di TF1 e France 2 per un’intervista esclusiva nel corso del tg delle 20. Lo riferisce la stessa TF1, precisando che Barnier risponderà alle domande dei giornalisti Gilles Bouleau e Anne-Sophie Lapix. Per Barnier potrebbero essere gli ultimi giorni a Matignon, visto che una mozione di sfiducia è stata presentata contro il suo governo in risposta alla sua decisione di attivare l’articolo 49.3 della Costituzione per far passare il disegno di legge sul finanziamento della sicurezza sociale (PLFSS), che era in discussione all’Assemblea nazionale. Questo articolo consente di far adottare un testo senza passare dal voto dell’Assemblea, esponendo tuttavia l’esecutivo alla presentazione di una mozione di sfiducia che, se venisse approvata, lo farebbe cadere.

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