Utilizzando la sua influenza ha autorizzato prestiti fasulli che hanno causato perdite enormi alle banche

In Vietnam l’imprenditrice immobiliare Truong My Lan è stata condannata a morte per una maxi frode quantificata in 12,5 miliardi di dollari (11,8 miliardi di euro), quasi il 3% del Pil vietnamita del 2022. Truong era stata condannata ad aprile ma aveva presentato un ricorso che è stato respinto da Tribunale di Ho Chi Minh. La sua condanna a morte potrebbe essere commutata in ergastolo se rimborsasse tre quarti del denaro sottratto in quello che è il più grande caso di frode nel Paese. 

Le accuse

In qualità di presidente della società immobiliare Van Thinh Phat, Lan ha controllato illegalmente la Saigon Joint Stock Commercial Bank tra il 2012 e il 2022 e ha autorizzato 2.500 prestiti che sono costati alla banca 27 miliardi di dollari di perdite. Secondo i media statali, questi prestiti arrivavano nelle sue tasche e la donna li usava per corrompere  i funzionari che non facevano domande sulle sue attività.

Il tribunale ha detto che le sue violazioni hanno avuto un impatto negativo sul settore bancario, hanno causato disordini pubblici e hanno eroso la fiducia della gente.

A causa della portata del crimine, il caso è stato diviso in due processi e Lan è stata condannata a un altro ergastolo in ottobre. In quel processo, Lan è stata accusata di aver raccolto 1,2 miliardi di dollari da quasi 36.000 investitori emettendo illegalmente obbligazioni attraverso quattro società.

È stata inoltre giudicata colpevole di aver sottratto 18 miliardi di dollari ottenuti con la frode e di aver utilizzato società da lei controllate per trasferire illegalmente più di 4,5 miliardi di dollari dentro e fuori il Vietnam tra il 2012 e il 2022.

L’azienda di Lan

Lan, 67 anni, e la sua famiglia avevano fondato l’azienda Van Thing Phat nel 1992, dopo che il Vietnam aveva abbandonato l’economia statale a favore di un approccio più orientato al mercato e aperto agli stranieri. L’azienda è cresciuta fino a diventare una delle più ricche società immobiliari del Vietnam, con edifici residenziali di lusso, uffici, hotel e centri commerciali.

Questo l’ha resa una figura chiave nell’industria finanziaria del Paese. Nel 2011 ha orchestrato la fusione della banca SCB, in difficoltà, con altri due istituti di credito, in coordinamento con la banca centrale vietnamita. Il tribunale ha detto che ha usato questo per attingere alla SCB per ottenere liquidità e, secondo i documenti governativi, possedeva più del 90% della banca mentre approvava migliaia di prestiti a “società fantasma”.

Il ricorso

Gli avvocati della donna hanno sostenuto che lei aveva rimborsato il denaro, ma la corte non è stata d’accordo poiché c’erano problemi legali con alcune delle proprietà sequestrate e le agenzie di accusa non potevano valutarne il valore. Gli avvocati di Lan hanno inoltre rilevato diverse circostanze attenuanti: la donna ha ammesso la propria colpa, ha mostrato rimorso e ha restituito parte della somma.

La lotta del Vietnam alla corruzione

Il suo arresto è stato uno dei più importanti nell’ambito della lotta alla corruzione in Vietnam, intensificatasi dopo il 2022. La campagna ‘Blazing Furnace’ ha toccato i vertici della politica vietnamita. Ma l’entità della frode ha scioccato la nazione e gli analisti si sono chiesti se altre banche o imprese avessero commesso errori simili.

Questo ha smorzato le prospettive economiche del Vietnam e ha reso nervosi gli investitori stranieri in un momento in cui il Vietnam sta cercando di posizionarsi come patria per le imprese che stanno allontanando le loro catene di approvvigionamento dalla Cina.

Nell’ultimo decennio il Vietnam ha emesso più di 2.000 condanne a morte e ne ha eseguite più di 400. Si tratta di una condanna possibile per 14 diversi reati, ma in genere viene applicata per casi di omicidio e traffico di droga.

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