Medio Oriente, il vicario in Terrasanta padre Faltas: “Per i cristiani Natale buio”

(LaPresse) “A Betlemme non è stato fatto l’albero di Natale, un appuntamento molto sentito. Tutti lo aspettavano, nella piazza della Natività si faceva anche un gran presepe. Da due anni si celebra un Natale triste, soprattutto a Betlemme da 14 mesi non viene nessuno, Betlemme è deserta”. Padre Faltas, vicario della custodia della Terra Santa ai microfoni di La Presse parla del difficile momento che sta vivendo la comunità cristiana in Medio Oriente, in particolar modo in Israele, nei Territori Palestinesi e in Siria. “Tutti i papi hanno lavorato per la pace – prosegue padre Faltas – anche papa Benedetto nel 2009 ci ha provato così come Papa Francesco nel 2014 ha fatto di tutto per far incontrare il presidente palestinese e il presidente israeliano ma non c’è riuscito. Quello che sta succedendo da noi è un massacro tra tante persone che si conoscono nell’interesse di poche persone che però non si massacrano tra di loro e queste ultime sono quelle che cercano sempre di distruggere tutto”, spiega il francescano.

“I cristiani in Siria – aggiunge Faltas, parlando della presa del potere da parte dei ribelli islamisti che hanno spodestato Assad – sono quelli che pagano di più il prezzo di questo odio. Soprattutto i nostri frati, tanti sono stati uccisi, rapiti e tanti se ne sono andati così come la gente. La situazione è complicata, li c’è un frate che non riesce ad uscire da sei anni dal suo villaggio. Hanno colpito il nostro convento ad Aleppo, era un centro per tutti i giovani, le famiglie, c’erano un forno per fare il pane e lo hanno distrutto. I frati stanno male, stanno soffrendo dal 2011 ad oggi e ora nessuno sa dove andremo e cosa succederà. Tutto è oscuro e tutti hanno paura. Dopo 50 anni di governo della famiglia Assad si affaccia qualcosa di nuovo pieno di incognite. La Siria è un paese meraviglioso, io sono stato li a luglio e anche nel 2011. Era un paese bellissimo, ora è tutto distrutto. Da Damasco ad Aleppo ci sono solo villaggi distrutti. Sarà un Natale buio per i cristiani siriani – ha concluso Faltas – Ad Aleppo per esempio i cristiani prima della guerra erano trecento mila ora non arrivano a venti mila. “Sarà una Siria senza cristiani così come Betlemme o Gerusalemme?”, si chiede il religioso.