Dopo il volto, fotografato dalle telecamere di sorveglianza, il presunto killer del ceo di UnitedHealthcare ha anche un nome. Si tratta del 26enne Luigi Mangione, nato e cresciuto nell’area di Baltimora, in Maryland, ex studente modello, laureato in ingegneria. L’annuncio lo ha dato la capa della polizia di New York, Jessica Tisch, nella conferenza stampa convocata dal sindaco Eric Adams.Per tutta la mattinata si erano succedute sui media Usa varie indiscrezioni, dopo che una “persona di interesse” era stata fermata alle 9.15 (ora locale) dalla polizia ad Altoona, in Pennsylvania. Il sospetto killer era stato riconosciuto dal dipendente di un McDonald’s, dove Mangione si era fermato a mangiare.
Gli agenti gli avevano trovato addosso, tra l’altro, una pistola simile a quella usata per l’omicidio di Bob Thompson, un silenziatore, documenti falsi, tra cui quello del New Jersey compatibile con la falsa patente usata per registrarsi in un ostello di New York lo scorso 24 novembre, 10 giorni prima dell’agguato mortale. Con sé il sospetto killer aveva anche una sorta di ‘manifesto’, scritto a mano. Tra le righe del documento di due pagine, si leggono queste frasi: “Questi parassiti se l’erano cercata” e “Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”. Inoltre, nel documento, che si scagliava contro l’industria sanitaria e proponeva una risposta violenta, Mangione diceva di avere agito da solo e di essersi autofinanziato. Il ‘manifesto’ è forse il segnale che Mangione aveva intenzione di compiere altri gesti eclatanti. Forse, nell’ipotesi di essere catturato o ucciso, la spiegazione del perché aveva ucciso il manager del colosso assicurativo-sanitario Usa.
La chiave per la cattura di Mangione, dopo una caccia all’uomo durata cinque giorni, ha riferito il capo dei detective di New York, Joseph Kenny, è stata proprio la foto del volto dell’uomo diffusa dalle autorità. La pistola che aveva con sé poteva sparare proiettili calibro 9mm e potrebbe essere stata prodotta con una stampante 3-D. Per il momento, Mangione è soggetto in Pennsylvania ad accuse legate al possesso di armi da fuoco e le autorità stanno lavorando alla sua estradizione nello Stato di New York. Quanto al movente, “sembra che abbia una certa ostilità nei confronti delle aziende americane”, ha detto Kenny. Setacciando i social media, emergevano le foto postate da Mangione dei viaggi fatti con amici e famigliari.
Secondo quanto ha ricostruito il New York Times, un giovane con lo stesso nome ha frequentato un liceo privato di Baltimora, in Maryland, dove praticava la lotta libera e si era classificato come il migliore degli studenti. Lo stesso giovane si era poi laureato in ingegneria all’Università della Pennsylvania nel 2020.”La nostra speranza è che l’arresto di oggi porti un po’ di sollievo alla famiglia di Brian, agli amici, ai colleghi e a molti altri colpiti da questa tragedia indicibile”, ha affermato un portavoce di UnitedHealthcare, chiedendo il rispetto della privacy della famiglia del manager ucciso il 4 dicembre davanti al Midtown Hilton di New York.