Truppe e veicoli militari israeliani sono stati avvistati lungo la barriera di confine della “zona cuscinetto” tra le alture del Golan occupate e la Siria, a pochi giorni dalla caduta e fuga di Assad. L’operazione avviene mentre lo Stato ebraico dichiara di aver bombardato più di 350 siti militari in Siria nelle 48 ore precedenti, prendendo di mira “la maggior parte delle riserve di armi strategiche” nel Paese.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che l’ondata di attacchi era necessaria per impedire che le armi venissero utilizzate contro Israele dopo lo sbalorditivo crollo del governo siriano. Israele ha anche riconosciuto che le sue truppe si stavano spingendo in una zona cuscinetto di confine all’interno della Siria, istituita dopo la guerra in Medio Oriente del 1973. Tel Aviv, tuttavia, ha negato che le sue forze stiano avanzando verso la capitale siriana di Damasco.

Intanto la guida suprema dell’Iran, Khamenei, ha accusato proprio Israele e Stati Uniti di aver avuto un ruolo nella caduta del regime di Assad. 

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