I detenuti del penitenziario nello stato di Tabasco rifiutavano i trasferimenti
È di 7 detenuti uccisi il bilancio di una rivolta scoppiata nel carcere di Villahermosa, capitale dello stato di Tabasco, nel sud del Messico, dove i detenuti che si opponevano al trasferimento in altre carceri si sono scontrati con la polizia con pistole e coltelli. Lo riferiscono le autorità locali, aggiungendo che 4 agenti di polizia e altri 6 detenuti sono rimasti feriti. Il capo della polizia dello Stato, Víctor Hugo Chavez, ha dichiarato giovedì che gli agenti sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco all’inizio della giornata, quando sono entrati nella prigione per trasferire 2 detenuti pericolosi in un penitenziario federale. Uno dei detenuti armati ha resistito per circa 3 ore, protetto da 20 compagni di detenzione. Chavez non ha specificato se la polizia abbia aperto il fuoco contro il gruppo, ma ha detto: “Le autorità devono agire per difendere anche le loro vite”. Durante la rivolta sono scoppiati anche incendi all’interno del carcere e folle di parenti arrabbiati e disperati si sono radunati fuori dalla struttura, chiedendo informazioni sui familiari all’interno.
Dopo aver ripreso il controllo della struttura diverse ore dopo, le autorità hanno trovato un fucile d’assalto, cinque pistole, una bomba a mano, 23 machete, 14 coltelli e 23 armi da taglio artigianali. Le autorità non hanno spiegato come le armi da fuoco siano entrate nella prigione. Le carceri messicane sono note per i controlli poco rigorosi e la corruzione, al punto che in alcuni penitenziari le bande controllano i propri blocchi di celle ed estorcono denaro agli altri detenuti per ottenere protezione.
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