Ucraina, Putin: “Pronto a trattare con Kiev ma solo dopo rielezione Zelensky”

Quattro ore e mezza di conferenza stampa per il presidente russo che ha ricordato anche Silvio Berlusconi

Quattro ore e mezza di conferenza stampa per rispondere a 76 domande da cittadini e giornalisti. Nel suo ormai tradizionale appuntamento di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha spaziato dalle questioni interne, economia e natalità su tutte, ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. E mentre Volodymyr Zelensky, a Bruxelles per il Consiglio europeo, gli dava del pazzo e ribadiva ai suoi alleati la necessità di far aderire Kiev alla Nato, Putin ha affermato di essere pronto a “negoziati e compromessi” con il presidente ucraino, a patto che questo venga rieletto e costituisca quindi “un’autorità legittima”. Nonostante Putin abbia ammesso di aver “iniziato a scherzare di meno e ho quasi smesso di ridere” negli ultimi 2 anni e mezzo, si è detto fiducioso sull’esito della cosiddetta ‘operazione militare speciale‘.

“La Russia si sta muovendo verso i principali obiettivi delineati e lungo tutta la linea del fronte si stanno verificando avanzamenti”, ha assicurato, promettendo la riconquista della porzione della regione di Kursk attualmente occupata dalle truppe ucraine. Ha lanciato poi una sfida all’Occidente sui missili di produzione russa Oreshnik – “provino a intercettarli” – e ha criticato i servizi di sicurezza russi per i loro “gravi errori” che hanno permesso l’assassinio a Mosca del generale Igor Kirillov, definito comunque come un “atto terroristico”.

Sulla situazione in Siria, il presidente russo ha espresso la speranza che le truppe di Israele si ritirino dal Paese e ha condannato “la conquista di qualsiasi territorio siriano”. “Oggi la situazione non è facile, Mosca spera in una pace rapida e prevede di mantenere lì le sue basi militari”, ha precisato Putin, rendendo noto di aver evacuato 4mila combattenti iraniani come segno di amicizia nei confronti di Teheran. Con Bashar Assad, presidente rovesciato dai ribelli ed evacuato anche lui a Mosca, ha detto di non avere avuto finora nessun contatto ma che lo prevede nel prossimo futuro. Quella sarà l’occasione, ha assicurato Putin, per chiedergli informazioni sulla sorte del reporter statunitense Austin Tice, scomparso in Siria 12 anni fa.

Infine il leader del Cremlino, che si è detto “sempre pronto a incontrare Donald Trump“, ha ricordato Silvio Berlusconi, inserendolo nell’elenco di personalità, insieme a Helmut Kohl e Jacques Chirac, con cui gli piacerebbe prendere una tazza di tè se ne avesse la possibilità. “Berlusconi ha fatto molto per lo sviluppo delle relazioni tra Italia e Russia“, ha ricordato Putin, “era una persona calorosa e attiva nella comunicazione, molto intelligente”.