Gli studenti universitari serbi in sciopero si sono radunati davanti all’ufficio del procuratore capo a Belgrado per chiedere giustizia per il crollo di una tettoia di cemento che ha ucciso 15 persone il mese scorso nel nord del Paese. Più di 1.000 studenti hanno lasciato simbolicamente delle lettere davanti alla porta dell’edificio della Procura. Le lettere esortavano il procuratore Zagorka Dolovac a “difendere la legge e la giustizia, senza abusi politici o corruzione”. Le università serbe sono state bloccate per settimane nell’ambito di un movimento più ampio che chiede responsabilità per la tragedia del 1° novembre a Novi Sad, quando un’enorme costruzione di cemento alla stazione ferroviaria è crollata senza preavviso. Molti in Serbia attribuiscono il crollo a una corruzione diffusa e a un lavoro approssimativo di ristrutturazione dell’edificio, che faceva parte di un mega progetto che coinvolgeva aziende statali cinesi.
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