Zelensky accusa Fico: "Le sue minacce sull'energia sono ordine di Putin"

L’azienda russa Gazprom interromperà la fornitura di gas alla Moldavia a partire dall’1 gennaio 2025. Lo ha annunciato Gazprom in un messaggio su Telegram, precisando che lo stop è stato deciso dopo il “rifiuto della parte moldava di saldare i debiti per le forniture di gas”. Moldovagaz, la compagnia che gestisce l’erogazione di gas in Moldova, è accusata da Gazprom di “non adempiere regolarmente agli obblighi di pagamento previsti dal contratto in essere, il che costituisce una violazione sostanziale dei suoi termini”. “La restrizione rimarrà in vigore fino a quando Gazprom non comunicherà per iscritto a Moldovagaz il contrario”, ha aggiunto l’azienda russa, “Gazprom si riserva il diritto di risolvere unilateralmente il contratto e il diritto di richiedere a Moldovagaz tutti i danni e le multe per il mancato e/o improprio adempimento da parte di Moldovagaz degli obblighi previsti dal contratto”. Non è la prima volta che Gazprom sospende la fornitura di gas a Paesi europei.

Gazprom: “Dalla Moldavia debiti per 700 milioni di dollari”

Gazprom ha quantificato che la Moldavia deve quasi 709 milioni di dollari per le forniture di gas effettuate in passato, cifra contestata dal governo di Chisinau.
La cessazione del gas interromperà le forniture alla centrale elettrica di Kuciurgan, la più grande del Paese, situata nella regione separatista filorussa della Transnistria. La Moldavia ha reagito accusando Mosca di armare le forniture energetiche. Gazprom fornisce di gas la centrale di Kuciurgan che genera elettricità che alimenta una parte significativa della Moldova. L’impianto è stato privatizzato nel 2004 dai funzionari della Transnistria e successivamente venduto a una società statale russa. La Moldova, che ha un governo centrale orientato verso l’Occidente e che si è ripetutamente lamentata dell’interferenza russa, non riconosce la privatizzazione.

Premier Moldavia: “Pronti a gestire stop fornitura da Russia”

Il primo ministro moldavo Dorin Recean ha condannato la mossa dell’azienda russa Gazprom, affermando che il suo governo non riconosce il debito citato da Gazprom, che non è stato “validato da una valutazione indipendente internazionale”. Chisinau sostiene, citando i risultati di società di revisione britanniche e norvegesi, che il suo debito è di circa 8,6 milioni di dollari, di molto inferiore rispetto a quello dichiarato da Gazprom. Recean ha aggiunto che il suo Paese ha spinto per diversificare le sue forniture di gas naturale per ridurre la dipendenza dall’impianto di Kuciurgan, e ha detto che il governo “analizzerà attentamente le opzioni legali, compreso il ricorso all’arbitrato internazionale” per proteggere gli interessi nazionali. “Il nostro Paese è pronto a gestire qualsiasi situazione che si verifichi in seguito alla decisione del Cremlino”, ha assicurato.

Zelensky: “Minacce Fico su stop fornitura energia sono ordini di Putin”

 “Sembra che Putin abbia dato a Fico l’ordine di aprire il secondo fronte energetico contro l’Ucraina a spese degli interessi del popolo slovacco. Le minacce di Fico di interrompere la fornitura di energia elettrica di emergenza dell’Ucraina quest’inverno, mentre la Russia attacca le nostre centrali elettriche e la nostra rete energetica, si spiegano solo con questo”. È quanto scrive sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando le parole del premier della Slovacchia Robert Fico che ieri ha annunciato possibili interruzioni di fornitura all’Ucraina di elettricità slovacca, se Kiev dovesse bloccare il transito del gas russo verso l’Europa. “Le uniche ragioni per cui l’Ucraina ha bisogno di importare elettricità sono l’occupazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte della Russia”, aggiunge Zelensky, “e l’uso di missili e droni ‘Shahed’ che hanno distrutto di proposito gran parte della produzione di energia termica e idroelettrica dell’Ucraina”.

Cremlino: “Non in vista percorso per pace”

Il percorso per la pace in Ucraina non è ancora in vista a causa della posizione del regime di Kiev. È quanto ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla proposta della Slovacchia di ospitare colloqui di pace con l’Ucraina. Peskov ha dichiarato che l’aspetto principale è quello di imboccare la traiettoria di un processo di pace: “Finora questa traiettoria non è percepita a causa della nota posizione del regime di Kiev”, ha dichiarato.

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