L'ambasciatrice italiana in Iran ricevuta al ministero degli Esteri di Teheran. L'ingegnere iraniano arrestato a Malpensa: "Pregherò per Cecilia"
Continua il pressing del governo italiano sull’Iran per arrivare alla liberazione di Cecilia Sala, rinchiusa nel carcere di Evin di Teheran dal 16 dicembre scorso. A quanto si apprende da fonti informate, l’ambasciatrice italiana nella Repubblica Islamica, Paola Amadei, è stata ricevuta al ministero degli Esteri iraniano in merito al caso della giornalista italiana arrestata e lunedì il sottosegretario Mantovano si presenterà davanti al Copasir per riferire della vicenda per conto del governo. La famiglia di Sala intanto chiede il silenzio stampa parlando di situazione “complicata e molto preoccupante”.
Genitori di Cecilia Sala chiedono silenzio stampa
“La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo. La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta”. È quanto si legge in una nota di Elisabetta Vernoni e Renato Sala, genitori di Cecilia Sala.
Cecilia Sala, lunedì al Copasir audizione di Mantovano
Il sottosegretario Alfredo Mantovano intanto si presenterà lunedì 6 gennaio, alle 14, davanti al Copasir per riferire della vicenda. Presso l’Aula del VI piano di Palazzo San Macuto, renderà per conto del governo comunicazioni in merito al caso Sala al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. La convocazione segue il vertice tenutosi ieri a Palazzo Chigi sulla detenzione in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala. Sempre ieri la premier Giorgia Meloni ha incontrato la madre della giornalista italiana, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore iraniano a Roma per sollecitare l’immediata liberazione di Sala e chiedere per lei condizioni di detenzione dignitose.
Iran, legale Abedini: “15 gennaio udienza, ha chiesto di pregare per Sala”
Ha parlato di Cecilia Sala oggi anche Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano le cui sorti sono strettamente legate a quelle della giornalista italiana. L’uomo, in carcere a Opera dopo l’arresto a Malpensa, ha incontrato oggi il suo avvocato dopo il parere negativo alla concessione degli arresti domiciliari arrivata ieri da parte della Procura di Milano.
Il legale ha spiegato che l’udienza sulla richiesta dei domiciliari per il suo assistito “sarà il 15 di gennaio alle 9”. L’avvocato Alfredo De Francesco ha aggiunto che Abedini “ha chiesto un po’ di informazioni su Cecilia Sala”. “Gli ho spiegato un po’ la situazione e mi ha chiesto di scrivere il nome di Cecilia Sala su un foglietto che avevano lì e mi ha detto che su lei e su se stesso pregherà molto“, ha aggiunto. “Lui – ha detto intercettato da SkTg24 – sta bene, ovviamente è provato, non si può pensare diversamente, molti pensieri vanno alla moglie e al figlio piccolo”.
Teheran: “Italia respinga politica Usa, arresto Abedini illegale”
L’Iran ha chiesto all’Italia “di respingere la politica statunitense di presa di ostaggi” e di “prendere rapidamente le misure necessarie per garantire il rilascio” di Mohammad Abedini, “al fine di evitare che le relazioni bilaterali tra Teheran e Roma subiscano danni a causa dell’ingerenza americana”. E’ quanto riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna sul caso che riguarda Mohammad Abedini, la cui detenzione “da parte dell’Italia ha portato oggi alla convocazione dell’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei“, “presso il ministero degli Affari Esteri iraniano”. Incontro che ha anche affrontato il caso della detenzione di Cecilia Sala.
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