Sale la tensione dopo le forti dichiarazioni di Donald Trump che non ha escluso l’uso della forza militare per prendere il controllo della Groenlandia, territorio autonomo della Danimarca. Ne “abbiamo bisogno” per ragioni di “sicurezza nazionale“, ha detto il tycoon dalla sua residenza di Mar-a-Lago. Immediata la risposta della Francia e dell’Unione Europea in difesa di Copenaghen.
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken ha commentato le parole di Donald Trump che ha minacciato di voler annettere la Groenlandia agli Stati Uniti. “Questo non accadrà e quindi non c’è motivo di dedicarci del tempo”, ha detto Blinken poco prima dell’inizio di una conferenza stampa a Parigi.
La prima ministra danese Mette Frederiksen ha definito come positivo di per sé che gli Stati Uniti si interessino maggiormente all’Artico, dopo le minacce di Trump. “Essendo un alleato molto stretto degli Stati Uniti, penso che ci sia motivo di rallegrarsi del crescente interesse americano“, ha detto la premier come riporta l’emittente danese Nyheder, “ma tutto ciò dovrà avvenire in modo rispettoso del popolo groenlandese“. “Allo stesso tempo”, ha aggiunto Frederiksen, “bisogna fare in modo che la Danimarca e gli Usa possano ancora cooperare anche nella Nato”.
La Groenlandia “è un territorio dell’Unione europea. Evidentemente è fuori questione che l’Ue lasci che un altro Paese del mondo, qualunque esso sia, attacchi i suoi confini sovrani“, ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, intervistato dalla radio France Inter.
“Penso che gli Usa invaderanno la Groenlandia? La risposta è no. Siamo entrati in un’epoca che vede il ritorno della legge del più forte? La risposta è sì. Bisogna lasciarsi intimidire e vincere dalla preoccupazione? Evidentemente no. Bisogna prima di tutto svegliarsi, rafforzarsi in un mondo vinto dalla legge del più forte, in ambito militare e della competitività”, ha detto Barrot, secondo cui le dichiarazioni di Trump “sono conformi con questo ‘spirito dei tempi’ che si sta instaurando”.
La portavoce del governo francese Sophie Primas, inoltre, ha definito le minacce di annessione della Groenlandia da parte di Donald Trump come “una forma di imperialismo”. Lo riportano i media francesi. “Oggi più che mai dobbiamo, insieme ai nostri partner europei, essere consapevoli”, ha detto durante il Consiglio dei ministri, “e uscire da una forma di ingenuità, proteggerci, riarmarci”.
“Non possiamo entrare nello specifico ma come questione di principio per noi è chiaro che la sovranità degli Stati deve essere rispettata come un valore diplomatico. E questo vale anche per il Regno di Danimarca”, ha detto invece la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, nel briefing quotidiano con la stampa. “Non vediamo l’ora di lavorare per un’agenda climatica transatlantica più forte con la prossima amministrazione statunitense verso obiettivi comuni e questioni di interessi strategici chiave”, ha aggiunto.
A Trump ha risposto indirettamente anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che in una dichiarazione non programmata presso la Cancelleria federale ha detto: “L’inviolabilità dei confini è un principio fondamentale del diritto internazionale e vale per tutti“. Scholz ha spiegato di aver avuto uno “scambio di opinioni” con “i capi di Stato e di governo dell’Unione europea e con la presidente della Commissione europea sugli eventi attuali”, e ha aggiunto: “Il principio dell’inviolabilità delle frontiere vale per ogni Paese, indipendentemente dal fatto che si trovi a est o in Occidente, e quindi ogni città deve rispettarlo, indipendentemente dal fatto che si tratti di un piccolo Paese o di uno Stato molto potente”. Sottolineando che “i confini non possono essere spostati con la violenza” e che è importante che i paesi partner europei agiscano “insieme e con unità” su questo tema.
“Nei miei colloqui con i partner dell’Unione europea è emersa chiaramente una certa mancanza di comprensione riguardo alle attuali dichiarazioni degli Stati Uniti“, ha detto ancora Scholz.