Gaza, Amnesty International: “Tregua? Speriamo significhi ingresso aiuti umanitari”

Speriamo che il cessate il fuoco voglia dire apertura dei valichi e ingresso dei tir“. Lo ha detto Tina Marinari, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia, commentando l’accordo per la tregua a Gaza tra Israele e Hamas a margine della conferenza stampa di presentazione dell’inchiesta ‘Il calibro dei coloni’ di Elisa Brunelli, presso la sala dell’istituto di Santa Maria in Acquiro a Roma.

Marinari sottolinea che “prima del 7 ottobre 2023 Gaza sopravviveva proprio per l’ingresso di 500 tir in media al giorno tra cibo, medicinali e carburanti”. L’attivista segnala quindi i punti sul quale si auspica sia raggiunto e rispettato un accordo d’ora in poi: “Bisogna porre fine all’occupazione militare. Abbiamo bisogno che l’esercito israeliano si ritiri dalla Striscia di Gaza. I palestinesi devono ritornare a essere proprietari della propria vita e della propria terra”. Nel secondo punto ribadisce l’importanza degli aiuti umanitari per la ricostruzione, per l’assistenza sanitaria e per la sopravvivenza, ricordando come dall’ultimo rapporto di Amnesty sia emersa la fame a cui sono sottoposte famiglie palestinesi, costrette a mangiare erba o addirittura concime per gli animali.

La situazione a Gaza allo stato attuale è terribile, una crisi umanitaria senza precedenti – risponde Marinari – livelli di distruzione che non sono mai stati raggiunti in conflitti contemporanei in così breve tempo”. Proprio per questo, sottolinea la relatrice, è fondamentale far entrare i camion con gli aiuti, perché “abbiamo bisogno di far entrare la vita e la possibilità di sopravvivere”. L’ultimo appello è verso la giustizia: “Abbiamo bisogno di avviare un discorso sulla giustizia, sulla riparazione e mettere fine, finalmente, alla parola impunità”, conclude Marinari.