Ha negato le accuse: "Non non ho ordinato ai militari di impedire il voto contro la legge marziale"
Il presidente sospeso della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, è comparso oggi per la prima volta al processo di impeachment a suo carico presso la Corte costituzionale. Yoon è arrivato in tribunale a bordo di un convoglio scortato dal Servizio di sicurezza presidenziale dal centro di detenzione di Seul a Uiwang, appena a sud della capitale, dove è detenuto da mercoledì scorso. Lo riporta l’agenzia Yonhap.
Le sue prime parole
“È la prima volta che partecipo oggi, quindi parlerò brevemente”, ha detto Yoon dopo aver chiesto al presidente facente funzioni della corte Moon Hyung-bae di dargli la possibilità di parlare. “Fin da quando sono diventato maggiorenne, ho sempre creduto fermamente nella democrazia liberale e lo faccio ancora oggi, soprattutto durante il mio periodo al servizio pubblico”, ha affermato, “poiché la Corte costituzionale è un’istituzione che esiste per difendere la Costituzione, chiedo ai giudici di considerarmi favorevolmente sotto vari aspetti”.
Le accuse contro Yoon
Yoon è stato messo sotto accusa dall’Assemblea nazionale il 14 dicembre e resta sospeso dal suo ruolo mentre è in corso un’indagine sulle accuse di aver guidato un’insurrezione e di aver abusato del suo potere attraverso la dichiarazione della legge marziale il 3 dicembre 2024.
Yoon: “Non ho ordinato di impedire voto contro legge marziale”
Il presidente sudcoreano ha negato davanti alla Corte Costituzionale di aver ordinato ai militari di trascinare i deputati fuori dall’Assemblea Nazionale per impedire loro di votare la bocciatura del suo decreto sulla legge marziale emanato il 3 dicembre scorso. Yoon, un conservatore, ha sostenuto che il suo invio di truppe non era inteso a bloccare l’assemblea, ma era invece un avvertimento al principale partito liberale di opposizione, il Partito Democratico, che avrebbe usato la sua maggioranza legislativa per ostacolare l’agenda di Yoon, minare il suo disegno di legge sul bilancio e mettere sotto accusa alcuni dei suoi più alti funzionari.
La testimonianza dei comandanti militari
I comandanti delle unità militari inviate all’assemblea hanno però dissentito dalla posizione di Yoon. Kwak Jong-keun, comandante di un’unità di forze speciali, ha raccontato che Yoon lo aveva chiamato direttamente e aveva chiesto alle sue truppe di “distruggere rapidamente la porta e trascinare fuori i deputati che si trovavano all’interno”. Kwak ha detto di non aver eseguito l’ordine. Alla domanda di Moon Hyungbae, capo della Corte costituzionale in carica, se avesse ordinato ai comandanti di far uscire i deputati, Yoon ha risposto di non averlo fatto. “Se avessi ostacolato il voto, penso che non sarei stato in grado di gestire le conseguenze”, ha aggiunto.
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