Si è riunito nella sua sede romana, accanto allo storico circolo di piazza Tuscolo del MSI, il comitato ‘pro Trump’ italiano, in occasione della cerimonia di insediamento di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Fondato su iniziativa di Domenico Gramazio, ex senatore di Alleanza Nazionale, e presieduto dall’ex sindaco di Roma Pietro Giubilo, Democrazia Cristiana, il comitato ‘pro Trump’ italiano ha quindi organizzato una proiezione del discorso del neoletto presidente, accompagnato dal commento degli stessi Gramazio e Giubilo, a cui hanno partecipato una ventina di persone circa.

“Dirò una bestemmia per molti gli amici che sono qua: bisogna imparare anche a dirsi antifascisti, perché il fascismo rosso è pericoloso”, esordisce il primo spettatore, facendo riferimento “a chi censura e fa violenza nelle piazze”. “Cambiando colore stanno diventando molto peggio, perché dicono di essere i buoni”, aggiunge. Non manca chi dedica un pensiero a Giorgia Meloni: “Non ho mai sentito dire a nessuno che la Meloni è il più bel presidente del consiglio del mondo, una bellissima donna elegante. Può sembrare piccolina, perché tutti gli altri sono alti due chilometri. Se è meglio parlare del contenuto? Ma il contenuto è scontato, è bravissima”, chiosa una simpatizzante meloniana.

Sul tema migratorio il giudizio è agrodolce: “Deportazione di Chicago? Un male necessario“. Il discorso si sposta poi sul tema dell’energia, con conseguente bocciatura per l’elettrico, che “non ha futuro, è una bolla”. Teoria gender e politicamente corretto al centro del dibattito: “LGQBT e quegli altri, quelle sono tutte lobby”, dice uno, a cui fa eco il secondo: “Lì hanno sbagliato il calcolo, perché sono tutte minoranze, la gran parte del popolo, lo vediamo anche in Italia, non gliene frega niente. Sì, è giusto per carità, fai quello che ti pare. Ma che vuoi imporre a me come devo parlare, a me che ho fatto il liceo classico e mi dici che ne***o non si può dire?“, prima di lanciarsi in una difesa del concetto in uno spagnolo fluente: “Se definisco questo giacchetto ne***o che mi dici, che sono razzista contro il giacchetto?“.
 
Non mancano le battute anche sul canale di Panama: “Come se lo va a prendere? Non lo so, vediamo, queste magari sono solo le ‘buone intenzioni’ di Trump. Non credo che a Panama ci sarà un’altra Baia dei Porci o cose del genere’, chiosa uno spettatore, lo stesso che durante la proiezione aveva anche raccontato una barzelletta, ricordando quel tale, americano, che a un italiano chiedeva come nello Stivale chiamassimo la pizza”.

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