Due palestinesi uccisi a Rafah da colpi sparati da carri armati israeliani

Il capo del movimento Hamas in Cisgiordania, Zahar Jabarin, ha detto giovedì al canale qatariota Al-Arabi che “domani forniremo ai mediatori i nomi dei quattro rapiti che saranno rilasciati nella seconda fase dell’accordo”, che avrà luogo sabato nell’ambito dell’accordo siglato per un cessate il fuoco, in vigore da domenica.

 Gaza, Kallas: “Ue impegnata per sviluppo e ricostruzione

“Israeliani e palestinesi meritano la pace a lungo termine, l’Ue rimane un forte sostenitore del popolo palestinese. Stiamo anche intensificando i nostri aiuti, siamo in trattative per riprendere la nostra missione Eubam a Rafah. Siamo anche impegnati nella ricostruzione e nello sviluppo a lungo termine e crediamo che la soluzione dei due Stati sia l’unica via da seguire”. Lo afferma l’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas in un punto stampa durante la sua visita in Turchia.”Il cessate il fuoco a Gaza offre un’opportunità per interrompere questo ciclo di violenza e sollecitiamo entrambe le parti a implementare questo accordo. Naturalmente, il cessate il fuoco è temporaneo, ma abbiamo bisogno di una pace sostenibile”, sottolinea.

Siria, Kallas: “Pronti a revoca sanzioni graduale ma con riserva”

 Lunedì i ministri degli Esteri Ue discuteranno della revoca delle sanzioni alla Siria, sulle quali “stiamo adottando un approccio graduale. Ovvero, se vediamo che i passi della leadership siriana vanno nella giusta direzione, allora siamo anche disposti ad allentare il livello successivo di sanzioni. Iniziamo con quelle che sono realmente necessari per avviare la ricostruzione del paese, e poi siamo disposti a fare i nostri passi se la leadership siriana li sta facendo per loro conto”. Lo afferma l’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas in un punto stampa durante la sua visita in Turchia. “Vogliamo anche avere un meccanismo di riserva. Ovvero, se vediamo che gli sviluppi stanno andando nella direzione sbagliata, stiamo anche ripristinando le sanzioni. Il futuro della Siria è sia promettente che fragile. Quindi, dobbiamo vederlo in atto. E sono felice che, insieme agli attori regionali, anche la Turchia, anche gli Stati Uniti e il Regno Unito, abbiamo davvero inviato gli stessi messaggi che vogliamo vedere in Siria. Ma le prime decisioni le prenderemo lunedì”, sottolinea.

Due palestinesi uccisi da colpi artiglieria a Rafah

Nel sud della Striscia di Gaza almeno due palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dei carri armati dell‘esercito di Israele nel quartiere di Tal as-Sultan, a ovest di Rafah. Lo hanno riferito ad Al Jazeera i funzionari della Protezione civile palestinese. 

Piogge abbondanti aggravano situazione sfollati a Gaza

Il clima invernale ha aggravato le difficoltà degli sfollati a Gaza che vivono in tende a brandelli e rifugi di fortuna. Le forti piogge hanno allagato le tende in tutto il territorio, lasciando i palestinesi a tremare dal freddo. In un campo di fortuna nella città centrale di Deir al-Balah, l’acquazzone di oggi ha rapidamente inzuppato le tende più fragili che sembravano galleggiare su pozze di fango. Alcuni hanno usato sacchi di sabbia per evitare che le loro tende venissero spazzate via, mentre altri hanno cercato di liberare le enormi pozzanghere di fango fuori dai loro rifugi. I bambini scalzi percorrevano i sentieri che erano diventati fiumi di fango. Una cacofonia di colpi di tosse proveniva da ogni angolo, sollevando preoccupazioni per la diffusione di malattie.

Tareq Deifallah, un residente sfollato a Deir al-Balah originario di Beit Hanoun, nel nord di Gaza, ha raccontato che l’acqua penetrava nella sua tenda da tutti i lati. Ha detto che “la tregua è inutile” quando si tratta di cambiare le sue condizioni di vita. “Prima della tregua soffrivamo, dopo la tregua stiamo soffrendo, per la pioggia e l’inverno”, ha affermato. Monira Faraj, madre di due bambine, ha raccontato che la pioggia ha allagato la sua tenda e ha inzuppato il materasso mentre la sua famiglia dormiva. “Abbiamo paura di annegare se diventa troppo forte”, ha lamentato. I residenti della tendopoli hanno detto di non avere altra scelta se non quella di rimanere dove sono. Anche se il cessate il fuoco, entrato in vigore domenica, permette ai palestinesi sfollati dai combattimenti di tornare alle loro case, coloro che si sono recati a controllare le loro case nei giorni scorsi hanno detto di aver trovato solo rovine.

Idf costringe palestinesi a lasciare le loro case a Jenin

Decine di residenti hanno confermato ad Al Jazeera che le truppe israeliane stanno costringendo i palestinesi nel campo profughi di Jenin ad abbandonare le loro case, in concomitanza con l’assedio della zona. Uno degli abitanti, Nishanah Istiti, ha dichiarato che i soldati stanno perquisendo donne e anziani e ostacolando i loro spostamenti, aggiungendo che le persone colpite non sapevano dove andare. Le truppe hanno individuato un percorso che permetterà ai residenti di lasciare il campo, ha aggiunto Istiti.

Idf toglie elettricità a Jenin, ospedali a rischio

Gli ospedali di Jenin in Cisgiordania faticano a tenere accese le luci. Le forze israeliane hanno interrotto l’elettricità nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania e in alcune aree circostanti, secondo il governatore di Jenin Kamal Abu al-Rub. Parlando all’agenzia di stampa Wafa, al-Rub ha affermato che l’interruzione si estende all’ospedale di Jenin e all’ospedale specializzato Ibn Sina, mettendo a repentaglio le operazioni di emergenza. Attualmente, gli ospedali stanno cercando di utilizzare le riserve di carburante e di portarne altro per mantenere l’elettricità nei loro reparti di emergenza, dialisi e asilo nido, ha affermato al-Rub. Lo riferisce Al Jazeera.

Idf, 13 palestinesi uccisi da inizio operazione a Jenin

L’esercito israeliano ha ucciso 13 uomini armati palestinesi, dall’inizio, avvenuto martedì mattina, di una vasta operazione condotta nell’area di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha riferito un alto ufficiale dell’Idf nella divisione della Cisgiordania. Stando a quanto riferito dall’ufficiale, l’operazione ‘Muro di ferro’ è stata lanciata per neutralizzare il cosiddetto Battaglione Jenin, composto da agenti affiliati a gruppi terroristici come Hamas e la Jihad islamica palestinese. Lo riporta il Times of Israel.

 

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