Si sono aperti i seggi per le elezioni presidenziali in Bielorussia, con l’aspettativa che il presidente Alexander Lukashenko ottenga una vittoria semplice che gli consegnerà il suo settimo mandato. Lukashenko, al potere da oltre 30 anni, è pronto a prolungare il suo dominio in un’elezione che che l’opposizione definisce una farsa. L’autocrate settantenne è stato soprannominato “l’ultimo dittatore d’Europa” per la sua implacabile capacità di reprimere il dissenso e la libertà di parola.
La sua vittoria nel 2020 è stata denunciata come fraudolenta sia in patria che all’estero. Il Paese, di nove milioni di abitanti, ha assistito a proteste durate mesi, con migliaia di arresti. Gli attivisti dell’opposizione sono stati imprigionati o costretti a fuggire all’estero. Lukashenko ha contato sul sostegno del principale alleato, la Russia, e ha permesso a Mosca di usare il territorio bielorusso per invadere l’Ucraina nel 2022 e ospitare alcune delle armi nucleari tattiche della Russia.
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