Zakaria Zubeidi, il più importante dei prigionieri palestinesi rilasciati giovedì da Israele, è stato riaccolto a casa, a Ramallah, in Cisgiordania. “Il nostro popolo vive nell’angoscia da cento anni. Ha bisogno di libertà e della creazione di uno Stato palestinese il prima possibile, perché la situazione attuale è insopportabile. Attacchi, uccisioni, distruzioni e sfollamenti sono durati troppo a lungo. È ora che conquisti la libertà”, ha detto Zubeidi. Secondo quanto riportato da Associated Press, l’uomo 49 anni, è salito alla ribalta come leader dei miliziani durante la seconda intifada tra il 2000 e il 2005. In qualità di comandante supremo della Brigata dei Martiri di Al Aqsa, un gruppo armato affiliato a Fatah, è stato ritenuto responsabile di attacchi mortali contro gli israeliani, compresi attentati suicidi che hanno preso di mira aree civili. Ha scontato la pena in carcere ed è stato graziato nell’ambito dell’amnistia concessa ai militanti di Fatah alla fine della rivolta. Si è impegnato in quella che ha descritto come resistenza culturale all’occupazione israeliana e ha co-fondato un teatro nella sua città natale, il campo profughi di Jenin.
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