I palestinesi chiedono l'intervento dell'amministrazione statunitense "prima che sia troppo tardi"
Mentre a Gaza prosegue il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas, la tensione in Medioriente cresce in Cisgiordania dopo l’operazione dell’Idf di domenica a Jenin in cui sono stati distrutti 23 edifici e almeno 25 persone sarebbero state uccise. Oggi il portavoce ufficiale dell’Autorità Nazionale Palestinese, che governa la regione, Nabil Abu Rudeineh, ha condannato “l’espansione della guerra globale contro il popolo palestinese in Cisgiordania da parte delle autorità di occupazione israeliane” parlando di “piani volti allo sfollamento dei cittadini e alla pulizia etnica” e “mettendo in guardia dal pericolo che questi piani rappresentano per il futuro dell’intera regione”. Lo riporta l’agenzia Wafa. “Chiediamo l’intervento dell’amministrazione statunitense prima che sia troppo tardi, per fermare l’attuale aggressione israeliana contro il popolo palestinese e la sua terra, che porterà a un’esplosione della situazione in modo incontrollabile e tutti ne pagheranno il prezzo“, ha continuato.
Trump: “Nessuna garanzia che cessate il fuoco a Gaza reggerà”
Intanto, il presidente americano Donald Trump ha detto che “non ci sono garanzie” che il cessate il fuoco a Gaza reggerà. Domani pomeriggio, martedì, è in programma alla Casa Bianca un incontro tra il presidente Usa e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata