La presidente del Parlamento europeo: "La nostra prima priorità deve essere quella di evitarne una"

Per quanto riguarda il rapporto Ue con gli Usa “le guerre commerciali non giovano a nessuno e la nostra prima priorità deve essere quella di evitarne una, perché una situazione in cui si perde non giova a nessuno. Naturalmente, anche l’Europa è preparata a qualsiasi risultato e parleremo da una posizione di forza, mettendoci tutti insieme”. Lo dice la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, alla Conferenza degli ambasciatori dell’Ue 2025. “Da soli – sottolinea -, siamo piccoli attori, ma insieme siamo una forza con cui fare i conti. Non lo diciamo abbastanza. Gli Stati Uniti sono uno degli alleati più vecchi e forti dell’Europa, il nostro rapporto commerciale da 1,5 trilioni di euro è troppo importante e imporre dazi l’uno all’altro danneggerebbe aziende e persone su entrambe le sponde dell’Atlantico. Andando un po’ oltre il rapporto transatlantico, l’Europa deve anche adottare un approccio più strategico all’Indo-Pacifico. Ciò che accade lì ha enormi ripercussioni per l’Europa, proprio come ciò che accade qui le riguarda, dalla sicurezza alla tecnologia al clima, i nostri interessi spesso coincidono e dobbiamo impegnarci seriamente a costruire un rapporto indo-pacifico più forte e strategico”. 

Europa deve fare sul serio su difesa 

L’Europa deve prendere sul serio la propria difesa. La Russia ha trasformato la sua intera economia in un’economia di guerra e Putin e i suoi alleati ci stanno sfidando attraverso una serie di incursioni ibride. L’Europa deve ora, senza opzioni, senza ritardare, adeguarsi alla portata della minaccia”, ha poi sottolineato Metsola. “Questa – aggiunge – è l’urgenza che è stata riecheggiata ieri dai leader durante il ritiro e questo dice molto” anche “quanto sia reale la minaccia e quanta strada abbiamo fatto come unione da quel giorno di tre anni fa quando ci siamo svegliati con la guerra nel nostro continente, ma c’è ancora molta strada da fare”. Metsola sottolinea che “dobbiamo aumentare la produzione, dobbiamo aumentare la spesa per la difesa e coordinarci meglio, e questo include le infrastrutture critiche. Include il controllo delle frontiere. Include la sicurezza informatica. sicurezza, perché tutti questi sono ugualmente campi di battaglia”.

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