Tomoko Akane: "Privano di giustizia e speranza milioni di vittime innocenti"
“L’ordine esecutivo annunciato” dagli Stati Uniti “è solo l’ultimo di una serie di attacchi senza precedenti ed escalation volti a minare la capacità della Corte di amministrare la giustizia in tutte le situazioni”. Lo afferma in una dichiarazione la presidente della Corte penale internazionale, Tomoko Akane. “Tali minacce e misure coercitive costituiscono gravi attacchi contro gli Stati Parte della Corte, l’ordine internazionale basato sullo stato di diritto e milioni di vittime”, aggiunge.
“Sanzioni privano di giustizia milioni di vittime innocenti”
Con “l’emissione da parte degli Stati Uniti di un ordine esecutivo volto a imporre sanzioni ai funzionari della Corte Penale Internazionale”, si compromette “l’indipendenza e l’imparzialità della Corte”, “privando milioni di vittime innocenti di atrocità della giustizia e della speranza” aggiunge la presidente della Corte penale internazionale, Tomoko Akane.
“La Cpi – spiega – è un organo giudiziario che svolge funzioni in linea con gli interessi della comunità internazionale, applicando e promuovendo regole universalmente riconosciute del diritto internazionale, compreso il diritto dei conflitti armati e il diritto internazionale dei diritti umani”. “Mentre le atrocità continuano a flagellare il mondo, colpendo la vita di milioni di bambini, donne e uomini innocenti, la Corte è diventata indispensabile. Essa – prosegue – rappresenta l’eredità più significativa delle immense sofferenze inflitte ai civili dalle guerre mondiali, dall’Olocausto, dai genocidi, dalla violenza e dalle persecuzioni. Quando la maggior parte degli Stati del mondo si riunì per redigere lo Statuto di Roma, realizzò il sogno di molte donne e uomini. Oggi, la Cpi sta portando avanti procedimenti relativi a diverse situazioni in tutto il mondo, in rigoroso rispetto delle disposizioni dello Statuto di Roma”.
“La Cpi e i suoi funzionari, provenienti da tutto il mondo, realizzano quotidianamente il loro mandato giudiziario per definire se determinate condotte individuali, nell’ambito della sua legittima giurisdizione, diano luogo a responsabilità per crimini internazionali. Respingeremo fermamente – si legge ancora nella nota – qualsiasi tentativo di influenzare l’indipendenza e l’imparzialità della Corte o di politicizzare la nostra funzione giudiziaria. Abbiamo sempre rispettato e rispetteremo solo la legge, in qualsiasi circostanza”. “La Cpi si schiera con fermezza a fianco del proprio personale e si impegna a continuare a fornire giustizia e speranza a milioni di vittime innocenti di atrocità in tutto il mondo, in tutte le situazioni di sua competenza, nell’unico interesse della dignità umana. Invito tutti coloro che condividono i valori sanciti dallo Statuto a unirsi nella difesa della Corte: i nostri 125 Stati Parte, la società civile e tutte le nazioni del mondo”, conclude la presidenre.
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