Il leader russo ha invitato il tycoon a Mosca
Il presidente americano Donald Trump ha parlato al telefono sia con Vladimir Putin che con Volodymyr Zelensky. Il tycoon ha confermato le indiscrezioni sulla chiamata con il leader russo specificando che la telefonata è stata incentrata sul conflitto in Ucraina e sulla situazione in Medioriente.
Trump: “Lunga telefonata con Putin, parlato di Ucraina e Medioriente”
“Ho appena avuto una lunga e altamente produttiva telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. Abbiamo discusso di Ucraina, Medio Oriente, energia, intelligenza artificiale, del potere del dollaro e di vari altri argomenti”. Lo scrive Donald Trump in un post su Truth.
“Abbiamo entrambi riflettuto sulla grande storia delle nostre nazioni e sul fatto che abbiamo combattuto così bene insieme nella Seconda Guerra Mondiale, ricordando che la Russia ha perso decine di milioni di persone e noi, allo stesso modo, ne abbiamo perse così tante!”, scrive ancora il presidente Usa nel suo post. “Abbiamo parlato dei punti di forza delle nostre rispettive nazioni e del grande vantaggio che un giorno avremo nel lavorare insieme. Ma prima, come entrambi abbiamo concordato, vogliamo fermare i milioni di morti che si verificano nella guerra Russia/Ucraina”, riferisce Trump.
Trump: “Con Putin concordato subito negoziati per fine guerra”
Nella telefonata con Vladimir Putin, scrive Donald Trump su Truth riguardo alla guerra in Ucraina, “abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati ai nostri rispettivi team e inizieremo chiamando il presidente Zelensky, dell’Ucraina, per informarlo della conversazione, cosa che farò adesso”. Il presidente riferisce di avere chiesto al segretario di Stato Marco Rubio, al direttore della Cia John Ratcliffe, al consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz e all’ambasciatore e inviato speciale Steve Witkoff di “guidare i negoziati che, sono fermamente convinto, avranno successo”. “Milioni di persone sono morte in una Guerra che non sarebbe accaduta se fossi stato Presidente, ma è accaduta, quindi deve finire. Non si devono perdere altre vite! Voglio ringraziare il presidente Putin per il tempo e gli sforzi dedicati a questa chiamata e per la liberazione, ieri, di Marc Fogel, un uomo meraviglioso che ho salutato personalmente ieri sera alla Casa Bianca. Credo che questo sforzo porterà a una conclusione positiva, spero presto!”, conclude il presidente Usa.
Putin a Trump: “Possibile soluzione attraverso negoziati pacifici”
“Putin ha sottolineato la necessità di affrontare le cause profonde del conflitto e ha concordato con Trump sul fatto che una soluzione a lungo termine potrebbe essere raggiunta attraverso negoziati pacifici”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riferendosi al conflitto in corso in Ucraina. Lo riporta l’agenzia Tass. Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Donald Trump hanno avuto una conversazione telefonica.
Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con Trump
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo statunitense Donald Trump. Lo riporta RBC-Ucraina, citando quanto affermato dal consigliere del presidente ucraino Dmytro Lytvyn.
Ritorno dei confini ucraini al 2014 è obiettivo irrealistico
“Dobbiamo iniziare a riconoscere che il ritorno ai confini dell’Ucraina precedenti 2014 è un obiettivo irrealistico“. Lo dice il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, in apertura del gruppo di contatto per l’Ucraina a Bruxelles. “Inseguire questo obiettivo illusorio – sottolinea – non farà che prolungare la guerra e causare più sofferenza”.
Cremlino esclude scambio territori con Kiev
La Russia non ha mai discusso e non discuterà la questione di uno scambio dei suoi territori con l’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Questo è impossibile. La Russia non ha mai discusso e non discuterà mai la questione di uno scambio di territori”, ha dichiarato Peskov.
Witkoff ha incontrato per 3 ore e mezza Putin
Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump che si è recato in Russia per il rilascio del cittadino statunitense Marc Fogel, ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin per 3 ore e mezza. È quanto ha detto il giornalista di Fox News Sean Hannity nel corso di un’intervista con il segretario di Stato Usa Marco Rubio, di cui riferisce il dipartimento di Stato sul suo sito. “Il presidente Zelensky ha detto di essere aperto a un accordo. Ora, Vladimir Putin non ha ottenuto nulla in cambio – a quanto mi risulta – per il rilascio di questo ostaggio. Steve Witkoff è andato, a quanto pare ha incontrato per tre ore e mezza Vladimir Putin, e ha riportato a casa l’ostaggio, e credo che sia spettacolare“, ha detto il giornalista, chiedendo poi cosa si possa dedurre e se si tratti della “fine della guerra in Europa”. Nella sua risposta Rubio non ha fatto riferimento all’informazione fornita dall’intervistatore: “In fin dei conti, in tutto il mondo abbiamo a che fare con leader forti. Possono non piacerci o non piacerci, ma sono leader forti che rispettano la forza. Ed è quello che abbiamo con Donald Trump alla Casa Bianca”, ha detto Rubio.
Zelensky: “Abbiamo piano B se non entreremo in Nato”
“Se l’Ucraina non sarà nella Nato, significa che l’Ucraina costruirà la Nato sul suo territorio. Quindi, abbiamo bisogno di un esercito grande quanto quello che hanno oggi i russi. E per tutto questo, abbiamo bisogno di armi e soldi. E chiederemo questo agli Stati Uniti”. È quanto ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista all’Economist. Secondo Zelensky, questo è il ‘Piano B’ nel caso in cui l’Ucraina non entrasse a far parte della Nato. “Abbiamo bisogno del nostro esercito, ma dobbiamo raddoppiarlo per essere alla pari con l’esercito russo”, ha aggiunto Zelensky.
Usa: “Irrealistico che adesione Nato sia parte negoziati”
“Gli Stati Uniti non credono che l’adesione alla Nato per l’Ucraina sia un risultato realistico di un accordo di negoziato”. Lo dice il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, in apertura del gruppo di contatto per l’Ucraina a Bruxelles.
Attacco missilistico russo su Kiev, un morto e 3 feriti
La Russia ha lanciato stamattina un attacco missilistico contro Kiev e il bilancio è di un morto e 3 feriti, fra cui una bambina di 9 anni. Lo riporta il Kiev Independent. Esplosioni sono state segnalate a Kiev intorno alle 4.30 e, riporta sempre la testata, l’allerta aerea è stata revocata circa un’ora dopo.
Zelensky: “Missili su Kiev mostrano che Putin non si prepara alla pace”
“Nella notte la Russia ha attaccato l’Ucraina con missili balistici e droni. Sono stati danneggiati condomini, uffici e infrastrutture civili. I servizi di emergenza sono sul posto per assistere le persone e affrontare le conseguenze di questo terrore. Tragicamente, al momento si ha notizia di una persona morta a Kiev e altre 4 – tra cui un bambino – rimaste ferite. Le mie condoglianze alle famiglie e ai loro cari. Questo terrore russo contro l’Ucraina non si fermerà da solo. Putin non si sta preparando alla pace – continua a uccidere ucraini e a distruggere città”. Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Solo azioni forti e pressioni sulla Russia possono porre fine a questo terrore. In questo momento, abbiamo bisogno dell’unità e del sostegno di tutti i nostri partner nella lotta per una fine giusta di questa guerra”, ha aggiunto Zelensky.
Last night, Russia attacked Ukraine with ballistic missiles and drones. Apartment buildings, office spaces, and civilian infrastructure were damaged. Emergency services are on-site, assisting people and dealing with the aftermath of this terror.
Tragically, as of now, one person… pic.twitter.com/fJgTd9HDGW
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 12, 2025
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