Carri armati Idf in Cisgiordania: è la prima volta dal 2002
Israele ha comunicato che è rinviato il rilascio di centinaia di detenuti palestinesi “fino a quando non sarà assicurato il rilascio dei prossimi ostaggi, e senza le cerimonie umilianti” alle consegne dei prigionieri israeliani a Gaza. La dichiarazione è arrivata dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Il rilascio di 620 prigionieri palestinesi era stato posticipato per diverse ore e doveva avvenire subito dopo il rilascio di sei ostaggi sabato. Doveva essere la più grande liberazione in un giorno di prigionieri nella prima fase del cessate il fuoco a Gaza. Le autorità palestinesi hanno confermato lo stop “fino a nuovo avviso”. IN AGGIORNAMENTO
Carri armati Idf in Cisgiordania, prima volta dal 2002
L’Idf conferma di aver dispiegato carri armati in Cisgiordania per ampliare l’operazione antiterrorismo in corso nell’area di Jenin. Lo riporta il Times of Israel, spiegando che “è la prima volta dall’Operazione Scudo Difensivo del 2002 che i tank dell’Idf operano in Cisgiordania”. Le truppe della Brigata di Fanteria Nahal e dell’Unità di Comando Duvdevan hanno iniziato le operazioni in diversi villaggi vicino a Jenin questa mattina, secondo quanto dichiarato dall’esercito. Allo stesso tempo, un plotone della 188esima Brigata corazzata si sta preparando a operare a Jenin. I media palestinesi hanno pubblicato immagini che mostrano tre carri armati nella zona.
Hamas condanna stop rilascio prigionieri: “Tregua a rischio”
Hamas condanna il ritardo del rilascio dei prigionieri palestinesi da parte di Israele. In una dichiarazione riportata da Al Jazeera, il gruppo ha affermato che così facendo Israele “mira a eludere i suoi obblighi” nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la liberazione dei palestinesi prevista dall’accordo sarà ritardata fino a quando Hamas non porrà fine alle sue ‘cerimonie umilianti’ durante il rilascio degli ostaggi.
“La cerimonia di consegna dei prigionieri non include alcun insulto nei loro confronti, ma riflette piuttosto il nobile trattamento umano che viene loro riservato”, ha dichiarato Hamas, chiedendo ai mediatori di intervenire per far rispettare a Israele i termini dell’accordo
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