Israele ferma il rilascio dei detenuti palestinesi: "Basta umiliazioni". I miliziani considerano a rischio l'intera tregua
Israele ferma il rilascio dei detenuti finché Hamas non porrà fine alle “umilianti cerimonie” con gli ostaggi a Gaza. Hamas fa poi sapere di considerare a rischio l’intera tregua alla luce del rinvio dei suoi prigionieri.
Kallas: “Sostegno a ritorno Anp a Gaza, incontro ad aprile”
“Sosteniamo l’Autorità Nazionale Palestinese e il suo ritorno a Gaza. Sosteniamo il ritorno di ogni palestinese sfollato da Gaza, che è la loro casa. Quando verrà il momento, l’Ue sosterrà anche la ricostruzione di Gaza, insieme agli attori regionali. I palestinesi devono essere in grado di vivere a Gaza, e allo stesso tempo Gaza non deve mai più essere rifugio per il terrorismo. Terrò il primo dialogo politico di alto livello con il Primo Ministro palestinese ad aprile per discutere anche di questi aspetti”. Lo afferma l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, nella conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Israele.
Liberi i 602 palestinesi se oggi Hamas consegna 4 salme
Israele ha detto ai Paesi mediatori di essere disposto a rilasciare i 602 detenuti palestinesi che avrebbe dovuto essere liberati sabato, se Hamas restituirà oggi i quattro corpi che avrebbe dovuto rilasciare questa settimana. Lo riporta Ynet, citando un funzionario israeliano. Israele ha chiesto inoltre che Hamas non celebri una cerimonia con le bare, come ha fatto con i corpi della famiglia Bibas e di Oded Lifshitz.
Hamas: “Pronti a rivedere cerimonie di rilascio ostaggi”
Hamas è pronta ad accogliere la proposta dei mediatori in merito alla revisione delle cerimonie di rilascio degli ostaggi per garantire la liberazione dei detenuti palestinesi da parte di Israele. Lo ha affermato il portavoce di Hamas, come riporta il Jerusalem Post.
Hamas: “Fronte unito contro sfollamento forzato in Cisgiordania”
Hamas ha condannato le operazioni di Israele in Cisgiordania, affermando che la decisione di espandere le operazioni militari nel governatorato di Jenin e in altre parti della Cisgiordania settentrionale occupata rivela la “pericolosa intenzione di persistere nella guerra di sterminio“. Hamas ha anche chiesto un “fronte unito” contro “le campagne di sfollamento forzato di Israele” che hanno colpito più di 40.000 residenti nei campi profughi di Jenin, Tulkarem, Nur Shams e Far’a. Il gruppo palestinese ha inoltre respinto una dichiarazione del ministro della Difesa israeliano Israel Katz, secondo cui l’esercito israeliano rimarrà nei campi profughi della Cisgiordania per il prossimo anno, definendola “un’illusione che non si avvererà”. Lo riporta Al Jazeera.
Casa Bianca: “Con Israele su ritardo in rilascio prigionieri”
La Casa Bianca sostiene la decisione di Israele di ritardare il rilascio dei prigionieri palestinesi, definendola “appropriata”. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana Brian Hughes ha affermato domenica che, “dato il trattamento barbaro riservato da Hamas agli ostaggi, inclusa l’orrenda sfilata delle bare dei bambini Bibas per le strade di Gaza, la decisione di Israele di ritardare il rilascio dei prigionieri è una risposta appropriata”. “Il presidente (Donald Trump ndr) è pronto a sostenere Israele in qualsiasi linea d’azione scelga nei confronti di Hamas”, ha aggiunto Hughes in una dichiarazione.
Israele: “Guerra a Gaza non finirà prima di rilascio tutti ostaggi”
Al Consiglio di associazione Ue-Israele “speriamo in un dialogo costruttivo, aperto e onesto, e credo che sarà così. Ora siamo nel mezzo di un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e vogliamo continuare nella cornice per liberare i nostri ostaggi. Chiediamo il rilascio dei nostri ostaggi. La guerra a Gaza non finirà prima che tutti gli ostaggi siano tornati a casa in Israele con noi“. Lo dice ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar arrivando a Bruxelles per il Consiglio di associazione Ue-Israele.
Hamas: “Nessuna nuova trattiva fino a rilascio detenuti palestinesi”
In un’intervista con Al Jazeera, Basem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha affermato che il gruppo palestinese non avvierà ulteriori trattative sul cessate il fuoco finché Israele non libererà i 620 detenuti palestinesi che avrebbero dovuto essere rilasciati sabato, in base all’accordo entrato in vigore a gennaio. “Prima di passare alla fase successiva, dobbiamo essere sicuri che la fase precedente, che consisteva nel liberare 620 detenuti, sia effettiva”, ha detto, “Netanyahu sta chiaramente inviando forti messaggi di voler sabotare l’accordo, sta preparando l’atmosfera per tornare alla guerra. Quindi quali sono le garanzie che potrebbe prendere gli altri quattro corpi di ostaggi e di nuovo non rilasciare il numero concordato di palestinesi?”.
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