Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è presentato in tribunale a Tel Aviv per dichiarare nel processo in corso che lo vede imputato per presunta corruzione. Il leader di Israele risponderà alle accuse di frode, violazione della fiducia e accettazione di tangenti in tre casi distinti. È il primo leader israeliano in carica a salire sul banco dei testimoni come imputato penale, oltre a dover affrontare un mandato di arresto internazionale per presunti crimini di guerra nel conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. Tra le accuse: Netanyahu avrebbe accettato decine di migliaia di dollari di sigari e champagne da un produttore miliardario di Hollywood in cambio di assistenza per interessi personali e commerciali, e di aver promosso regolamenti vantaggiosi per i magnati dei media in cambio di una copertura favorevole per lui e la sua famiglia. Il premier israeliano, 75 anni, nega di aver commesso illeciti, affermando che le accuse sono una caccia alle streghe orchestrata da media ostili e da un sistema giudiziario di parte che vuole rovesciare il suo lungo governo.

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