Un raid di Mosca ha colpito un hotel di Kryvyi Rih, città natale del leader di Kiev, provocando almeno 4 vittime

Non ci deve essere alcuna pausa nella pressione sulla Russia per fermare questa guerra e il terrore contro la vita”. Lo ha scritto sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo l’attacco russo sulla sua città natale, Kryvyi Rih. “Un missile balistico ha colpito un normale albergo”, ha affermato, “poco prima dell’attacco, i volontari di un’organizzazione umanitaria, cittadini ucraini, statunitensi e britannici, si erano registrati nell’hotel. Sono sopravvissuti perché sono riusciti a scendere in tempo dalle loro stanze”.

 

Nyt: “Stop aiuti Usa può durare poco se Zelensky accetta richieste”

I funzionari dell’amministrazione Trump hanno suggerito che la sospensione del sostegno statunitense a Kiev potrebbe durare poco se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accettasse le richieste della Casa Bianca. Lo riporta il New York Times. Nel suo discorso al Congresso di martedì sera, Trump ha affermato di apprezzare le dichiarazioni rilasciate da Zelensky lo stesso giorno, in cui si è detto pronto a “sedersi al tavolo delle trattative”. 

Mosca: “Dichiarazioni Macron lontane dalla realtà”

“Ogni giorno rilascia dichiarazioni che sono lontane dalla realtà e che contraddicono quelle precedenti”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, commentando quanto affermato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron in un discorso alla nazione. Lo riporta l’agenzia Tass. Zakharova ha aggiunto che Macron “dovrà scusarsi con la sua stessa popolazione per averla ingannata” sui tentativi passati di risolvere la situazione in Ucraina e sugli accordi di Minsk, violati, secondo Zakahrova, dalla stessa Parigi.

Tajani: “Impossibile garantire sicurezza senza Usa”

“Mi pare assolutamente impossibile pensare di garantire la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa senza un solido rapporto transatlantico, senza la Nato. È fondamentale, l’abbiamo detto fin dall’inizio, perché senza gli Stati Uniti non si può fare questo”. Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando al pre-vertice del Ppe. “Detto questo – aggiunge – significa anche che noi dobbiamo fare la nostra parte, cioè spendere più per la nostra sicurezza. Sicurezza non è la guerra, sicurezza significa anche la sicurezza delle nostre strade, dei nostri concittadini che vivono ogni giorno magari correndo rischi, impegno contro il terrorismo, significa la sicurezza delle nostre frontiere, significa molto, non bisogna semplificare. Sicurezza è qualcosa di molto più ampio della guerra”. 

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