Potrà affrontare il processo per l'imposizione della legge marziale senza essere fisicamente detenuto
Il presidente sudcoreano sotto impeachment Yoon Suk Yeol è stato rilasciato dalla custodia cautelare dopo che un tribunale ha accettato la sua richiesta di annullare il suo arresto per la sua breve imposizione della legge marziale. La decisione della Corte distrettuale centrale di Seul consentirà a Yoon di sostenere il processo a suo carico per l‘imposizione della legge marziale, avvenuta il 3 dicembre scorso, senza essere fisicamente detenuto.
Yoon aveva presentato la richiesta alla Corte distrettuale centrale di Seoul il mese scorso, sostenendo che “la sua incriminazione per la dichiarazione di legge marziale del 3 dicembre era illegale”.
La decisione della Corte
La Corte distrettuale centrale di Seul ha dichiarato di aver accettato la richiesta di Yoon di essere rilasciato perché il periodo legale del suo arresto formale è scaduto prima della sua incriminazione a fine gennaio. Il tribunale ha aggiunto che l’agenzia investigativa che ha trattenuto Yoon prima del suo arresto formale non aveva il diritto legale di indagare sulle accuse di ribellione.
Le reazioni
Il team di difesa di Yoon ha accolto con favore la decisione del tribunale e ha esortato i pubblici ministeri a rilasciarlo immediatamente. Anche l’ufficio presidenziale ha accolto con favore la decisione del tribunale, affermando di sperare che Yoon torni rapidamente al lavoro.
Presidente Yoon rilasciato dal carcere Seul
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, messo sotto accusa e sospeso dall’incarico, è stato rilasciato dal carcere, dove si trovava da gennaio. Yoon ha agitato la mano e si è inchinato profondamente ai suoi sostenitori dopo essere uscito da un centro di detenzione a Seul, un giorno dopo che un tribunale ha annullato il suo arresto per consentirgli di affrontare il processo per la sua accusa di ribellione senza essere fisicamente trattenuto. Yoon è stato arrestato e incriminato dai pubblici ministeri a gennaio per il suo decreto di legge marziale del 3 dicembre che ha fatto sprofondare il paese in un enorme tumulto politico.
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