Kiev usa missili francesi, Mosca: "Prenderemo contromisure"

IN AGGIORNAMENTO – Le forze russe, nella notte, hanno lanciato missili verso diverse regioni dell’Ucraina, prendendo di mira le infrastrutture energetiche e del gas in tutto il Paese. Lo ha affermato il ministro dell’Energia Herman Halushchenko, citato da The Kyiv Independent. L’aeroanautica di Kiev parla di 67 missili e 194 droni lanciati dall’esercito di Mosca. 134 gli obiettivi intercettati dalla contraerea ucraina. Almeno due persone sono rimaste ferite nell’oblast di Poltava. Esplosioni sono state udite a Kharkiv, riporta sempre il quotidiano on line. Intanto secondo la giornalista di Fox News Jacqui Heinric martedì si terra un incontro ad alto livello tra Stati Uniti ed Ucraina a Riad, in Arabia Saudita.

Ministro energia: “Almeno 10 feriti in massiccio attacco Russia”

Sono almeno 10, tra cui un bambino, i feriti nel massiccio attacco russo lanciato nella notte contro le infrastrutture energetiche ucraine. “La Russia sta cercando di danneggiare i comuni cittadini ucraini colpendo gli impianti di produzione di energia e gas, senza abbandonare il suo obiettivo di lasciarci senza luce e calore, e causando il massimo danno ai comuni cittadini”, ha scritto in un post su Facebool il ministro dell’Energia ucraino Herman Halushchenko. 

Kiev usa per la prima volta jet francesi per respingere attacco russo

Per la prima volta, i caccia francesi Mirage 2000 sono stati utilizzati dall’esercito ucraino per respingere un massiccio attacco russo. Lo ha fatto sapere l’Aeronautica militare delle Forze armate dell’Ucraina in un messaggio Telegram. “Vale la pena notare che i caccia francesi, arrivati in Ucraina solo un mese fa, hanno preso parte per la prima volta alla risposta a un attacco aereo nemico”, si legge nel messaggio.

Nella notte, l’esercito russo ha lanciato contro l’Ucraina 67 missili di vario tipo (da crociera Kh-101/Kh-55cm, Caliber, balistici, antiaerei S-300, da aviazione guidata Kh-59/69) e 194 droni. Le forze di difesa aerea ucraine hanno distrutto 100 droni e 34 missili. Inoltre, fino a dieci missili russi (non inclusi nelle statistiche di quelli abbattuti) non hanno raggiunto i loro obiettivi.

Russia: “Riarmo è contro Mosca, prenderemo contromisure”

“Vediamo che l’Unione Europea sta ora discutendo molto attivamente il tema della militarizzazione dell’Ue, lo sviluppo del segmento della difesa. Questo è un processo che stiamo monitorando attentamente”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, commentando il piano di riarmo discusso ieri a Bruxelles. Lo riporta l’agenzia Tass. “Tutta questa militarizzazione sta avvenendo principalmente contro la Federazione Russa. Questo, naturalmente, potrebbe potenzialmente essere un argomento di profonda preoccupazione per noi”, ha aggiunto Peskov, “sarà necessario adottare contromisure adeguate per garantire la nostra sicurezza“. 

Trump: “Sanzioni alla Russia fino al cessate il fuoco”

“Considerando il fatto che la Russia sta assolutamente ‘martellando’ l’Ucraina sul campo di battaglia in questo momento, sto prendendo in considerazione la possibilità di imporre sanzioni bancarie, sanzioni e dazi su larga scala alla Russia, fino a quando non verrà raggiunto un accordo di cessate il fuoco e di accordo finale sulla pace. Alla Russia e all’Ucraina: venite subito al tavolo, prima che sia troppo tardi. Grazie!!!”. Lo ha scritto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul social Truth.

Putin sarebbe pronto a negoziare una tregua

La Russia è disposta a discutere una tregua temporanea in Ucraina a condizione che si compiano progressi verso un accordo di pace definitivo. Lo riporta l’agenzia Bloomberg sul suo sito, citando fonti che hanno familiarità con la questione a Mosca. Secondo quanto riferito dalle fonti, l’offerta sarebbe stata trasmessa durante i colloqui dello scorso mese in Arabia Saudita tra alti funzionari russi e americani e, per concordare la cessazione delle ostilità, è necessario che vi sia una chiara intesa sui principi quadro di un accordo di pace finale.

In particolare, stando alle fonti a Mosca citate da Bloomberg, la Russia insisterà nello specifico sulla definizione dei parametri di un’eventuale missione di peacekeeping, compreso un accordo sui Paesi che vi prenderanno parte. A questo proposito, la Russia ha già fatto sapere che non accetterà la presenza di soldati di Paesi Nato sul suolo ucraino, rifiutando la proposta di Paesi europei di mettere insieme una ‘coalizione di volenterosi’ per monitorare l’applicazione di un eventuale accordo di pace, ma secondo le fonti Mosca non si oppone al fatto che Paesi come la Cina, rimasti neutrali nel conflitto, dispieghino forze in Ucraina.

Kiev: “Pronti per la pace il prima possibile”

L’Ucraina è pronta alla pace il prima possibile: abbiamo proposto passi concreti“. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso serale quotidiano, pubblicato su Telegram, aggiungendo però che “ogni giorno nuovi attacchi russi e la realtà stessa dimostrano che è la Russia che deve essere costretta a fare la pace – a fermare la guerra, a impegnarsi in una vera diplomazia, a garantire la sicurezza e a raggiungere una pace affidabile e duratura”.

“Oggi il lavoro più intenso con il team del presidente Trump è andato avanti tutto il giorno a vari livelli, molte telefonate. Il tema è chiaro: pace il prima possibile, sicurezza il più possibile affidabile. L’Ucraina è orientata nel modo più costruttivo possibile”, ha aggiunto Zelensky secondo la trascrizione riportata dai media ucraini. 

Trump: “Credo a Putin, difficile trattare con l’Ucraina”

L’Ucraina deve “darsi da fare e portare a termine il lavoro. Francamente, trovo sempre più difficile trattare con l’Ucraina”. Lo ha affermato il presidente americano, Donald Trump, parlando dallo Studio Ovale. Secondo Trump “potrebbe essere più facile” invece trattare con Mosca. Il presidente americano ha infine detto di “credere” a Vladimir Putin quando il presidente russo dice di volere la pace. “Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin. Lui vuole porre fine alla guerra. E penso che sarà più generoso di quanto si possa pensare”. “Non so se vogliono un accordo, se non lo vogliono noi siamo fuori”.

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