E' stato fermato in aeroporto mentre tornava da Hong Kong su ordine della Corte penale internazionale
L’ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte è stato arrestato martedì all’aeroporto internazionale di Manila su ordine della Corte penale internazionale in relazione a un caso di crimine contro l’umanità intentato contro di lui. Lo ha reso noto il Governo filippino.
Duterte è stato arrestato dopo essere arrivato da Hong Kong e la polizia lo ha preso in custodia su ordine della Cpi, che sta indagando sulle uccisioni di massa avvenute durante la sanguinosa repressione per combattere lo spaccio di droga promossa dell’ex presidente, ha affermato l’ufficio del presidente Ferdinand Marcos in una dichiarazione.
L’arresto
L’arresto è avvenuto all’aeroporto di Manila, al suo arrivo da Hong Kong dove si era recato per campagna elettorale in vista delle elezioni del 12 maggio, ma non è chiaro dove Duterte sia stato portato dalla polizia né quando dovrebbe essere trasferito in Europa per essere consegnato alla custodia della Corte penale internazionale (Cpi). “Al suo arrivo, il procuratore generale ha notificato all’ex presidente un mandato d’arresto per crimini contro l’umanità“, ha dichiarato il governo, che ha riferito che l’ex presidente 79enne è in buona salute ed è sotto la custodia delle autorità. L’arresto a sorpresa ha scatenato un trambusto all’aeroporto, dove avvocati e assistenti di Duterte hanno protestato a gran voce per il fatto che a loro, nonché a un medico e agli avvocati, è stato impedito di avvicinarsi a lui dopo che è stato preso in custodia dalla polizia. “È una violazione dei suoi diritti costituzionali”, ha dichiarato ai giornalisti il senatore Bong Go, stretto alleato di Duterte.
La guerra alla droga di Duterte
Duterte è stato arrestato in relazione alla sua cosiddetta ‘guerra alla droga’, nell’ambito della quale migliaia di persone sono state uccise mentre lui era presidente, cioè dal 2016 al 2022, e anche quando prima di allora era stato per 22 anni sindaco della città di Davao, nel sud del Paese.
Le accuse della Corte penale internazionale
La Cpi ha iniziato a indagare sugli omicidi commessi nell’ambito della ‘guerra alla droga’ sotto Duterte dal 1° novembre 2011, quando era ancora sindaco della città meridionale di Davao, al 16 marzo 2019, come possibili crimini contro l’umanità. Duterte ha ritirato le Filippine dallo Statuto di Roma nel 2019, in una mossa che secondo gli attivisti per i diritti umani mirava a sfuggire alle sue responsabilità. L’amministrazione Duterte si è mossa per sospendere l’indagine della Corte penale internazionale alla fine del 2021, sostenendo che le autorità filippine stavano già esaminando le stesse accuse e che la Cpi non aveva giurisdizione. Nel 2023 i giudici d’appello della Cpi hanno stabilito che l’indagine poteva riprendere e hanno respinto le obiezioni dell’amministrazione Duterte. Con sede all’Aia, in Olanda, la Cpi può intervenire quando i Paesi non sono disposti o non possono perseguire i sospettati dei crimini internazionali più efferati, tra cui genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Secondo il mandato d’arresto del 7 marzo inviato dalla Cpi alle autorità filippine, di cui AP ha avuto una copia, l’arresto era necessario “per garantire la sua comparsa davanti al tribunale” perché ci si aspettava che l’ex presidente ignorasse la convocazione del tribunale. Inoltre il mandato afferma che, sebbene Duterte non sia più presidente, “sembra continuare a esercitare un potere considerevole”.
Attriti tra Duterte e Marcos Jr
L‘attuale presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr, succeduto a Duterte nel 2022 e coinvolto in un’aspra disputa politica con l’ex presidente, ha deciso di non aderire alla Cpi, ma la sua amministrazione aveva fatto sapere che avrebbe collaborato se la Cpi avesse chiesto alla polizia internazionale di prendere Duterte in custodia attraverso una cosiddetta ‘red notice’, cioè una richiesta alle forze dell’ordine di tutto il mondo di localizzare e arrestare temporaneamente un sospettato di un crimine. La figlia ed erede politica di Rodrigo Duterte, Sara Duterte, è l’attuale vice presidente delle Filippine e viene indicata come potenziale candidata alla presidenza nel 2028. Negli ultimi mesi l’alleanza tra la famiglia Duterte e il presidente in carica Ferdinand Marcos si è sciolta in modo spettacolare davanti all’opinione pubblica, subito dopo la vittoria schiacciante di Marcos e Sara Duterte alle elezioni del 2022. La Bbc sottolinea che non è ancora chiaro se Marcos si spingerà fino all’estradizione dell’ex presidente per processarlo all’Aia.
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