Le ultime news sulle relazioni Usa-Russia e il conflitto con Kiev

La telefonata Trump-Putin si farà. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, affermando che martedì 18 marzo è in programma un colloquio tra il capo di Stato Usa e il presidente russo. Ne dà notizia l’agenzia russa Tass. Il numero uno della Casa Bianca aveva anticipato ai giornalisti che avrebbe parlato con il leader di Mosca domani mentre si trovava a bordo dell’Air Force One domenica sera. Intanto Londra assicura che sono oltre 30 i Paesi che saranno coinvolti nella ‘colazione dei volenterosi’, disposti a fornire aiuti militari all’Ucraina. 

IN AGGIORNAMENTO

Trump: “Con Putin parlerò domattina, cerchiamo di raggiungere accordo”

 Il presidente Usa Donald Trump che con il presidente russo Vladimir Putin parlerà domani mattina. “Penso che stiano facendo la cosa giusta in questo momento, stiamo cercando di raggiungere un accordo di pace”, ha spiegato. Lo riporta la Cnn.  “Domani parlerò con il presidente russo Putin per salvare alcuni soldati che sono in grossi guai. Sono stati catturati, essenzialmente, sono circondati da soldati russi”. Lo ha detto Trump  durante la visita al Kennedy Center. “E’ una cosa importante, sono circondati da soldati russi, e credo che lo fosse, se non fosse stato per me, non sarebbero più qui”, ha aggiunto.

Trump valuta riconoscimento Crimea come territorio russo

 L’amministrazione Trump sta valutando la possibilità di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo nell’ambito di un futuro accordo per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev. Lo riporta il sito Semafor, citando due persone a conoscenza della questione. Secondo le fonti, funzionari dell’amministrazione hanno anche discusso la possibilità che gli Stati Uniti sollecitino le Nazioni Unite a fare lo stesso. L’apertura dell’amministrazione Usa a queste opzioni arriva mentre Trump si prepara per la telefonata di domani, martedì, con il presidente russo Vladimir Putin, con un possibile accordo per un cessate il fuoco di 30 giorni sul tavolo

Casa Bianca: “Mai stati più vicini a accordo di pace”

Sull’Ucraina “non siamo mai stati più vicini a un accordo di pace di quanto lo siamo in questo momento”. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Lo riporta la Cnn. I negoziatori sono sulla “linea delle 10 yard della pace” nei colloqui per porre fine alla guerra, ha sottolineato Leavitt. Domani ci sarà il colloquio telefonico Trump-Putin. Leavitt ha però rifiutato di “anticipare i negoziati” in corso tra i due leader.

Telefonata Trump-Putin, la conferma di Peskov

Sì, è corretto, una conversazione del genere è in preparazione per domani”, ha detto Peskov rispondendo a una domanda della Tass. Il portavoce del Cremlino non ha dato dettagli, dicendo che non li rivela mai in anticipo. “Non lo facciamo mai, non corriamo troppo”, ha specificato.

Accordo Mosca-Kiev sarà tra i temi del colloquio Trump-Putin

“Sono in corso i preparativi per il colloquio tra Putin e Trump sui temi in agenda, tra cui l’accordo ucraino“, ha aggiunto Peskov al media Vgtrk, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. Rispondendo alla domanda su quanto tempo ci sia voluto per concordare l’imminente colloquio, il portavoce di Mosca ha risposto che la conversazione tra i due leader è stata concordata nel giro di pochi giorni. 

Piano Kallas: dubbi Francia e Italia, no di Fico e Orban

Paesi divisi al Consiglio Esteri di oggi sul piano da 40 miliardi di aiuti militari all’Ucraina proposto dall’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas. “Sette Paesi oltre a Kallas stessa (Germania, Olanda, Finlandia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca e Romania) hanno chiesto una decisione rapida su una cifra ambiziosa. All’estremo opposto, l’Ungheria non ha parlato, ma si prevede che non parteciperà. La Slovacchia ha dichiarato che non avrebbe contribuito, anche questo in linea con le aspettative. Anche la Francia è restia a parlare della propria situazione di bilancio nazionale. L’Italia non è intervenuta sul piano Kallas, ma Tajani è stato critico” durante i suoi interventi. Lo riferisce a LaPresse una fonte diplomatica Ue.

Un’altra fonte conferma il supporto di tali Paesi, mentre altri Stati membri come la Francia e altri Paesi del Sud hanno espresso alcune critiche, principalmente a causa di vincoli di bilancio. Oggi c’è stato “un ampio sostegno” al piano, alcuni erano favorevoli ma avevano bisogno di più tempo per analizzare i dettagli, riferisce una terza fonte. La Slovacchia non aderirà, ma non ostacolerà gli altri. La posizione dell’Ungheria nei confronti dell’Ucraina è invece ben nota.

Londra: “Oltre 30 Paesi coinvolti nella ‘coalizione dei volenterosi'”

Londra intanto fa sapere che un “numero significativo” di Paesi è disposto a fornire truppe di peacekeeping in Ucraina in caso di un accordo di pace con la Russia, e si prevede che “più di 30 Paesi saranno coinvolti nella cosiddetta ‘coalizione dei volenterosi’“. È quanto ha detto un portavoce del premier britannico Keir Starmer, citato da Sky News. Si tratta di un aumento rispetto ai 27 leader che hanno partecipato al vertice in videoconferenza guidato dal primo ministro inglese e dal presidente francese Emmanuel Macron sabato. “Le capacità di contributo varieranno, ma si tratterà di una forza significativa, con un numero significativo di Paesi che forniranno truppe”, ha detto il portavoce ai giornalisti. 

Macron: “Da Russia vogliamo impegni chiari per la pace”

“Canada e Francia sono potenze di pace” che continueranno a chiedere alla Russia “impegni chiari” per la fine della guerra in Ucraina. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in una conferenza stampa congiunta all’Eliseo con il nuovo primo ministro canadese Mark Carney

“Questo impegno comune a fianco degli ucraini ha sempre avuto come obiettivo quello di realizzare un Paese solido, vale a dire un Paese con solide garanzie che proteggeranno l’Ucraina da qualsiasi nuova aggressione russa e garantiranno la sicurezza dell’intera Europa”, ha aggiunto Macron. Dal canto suo, Carney ha assicurato che il Canada desidera rafforzare i legami con “alleati affidabili come la Francia”. “Il Canada ci sarà sempre per garantire la sicurezza e i legami commerciali dell’Europa”, ha assicurato.

Cremlino: “Pericoloso parlare di dispiegamento militari Nato”

Le discussioni in Europa attorno al dispiegamento di militari della Nato in Ucraina sono “una tendenza assolutamente pericolosa“, visto che “creerà ulteriori motivi di escalation”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia Tass. “Loro creeranno ulteriori cause. Cosa ne verrà fuori? Niente di buono”, ha aggiunto Peskov. 

Carney ha invitato Zelensky a G7 di giugno in Canada

Il primo ministro canadese Mark Carney, in visita oggi a Parigi e Londra, ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e “lo ha invitato al vertice del G7 a giugno in Alberta“, nel Canada occidentale. Lo ha affermato un portavoce del ministero degli Affari esteri.

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