Oggi l’attesa telefonata per cercare di arrivare a una tregua in Ucraina tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump. Kiev esorta Mosca ad accettare una pausa delle ostilità senza condizioni.
Un funzionario della Casa Bianca ha detto alla Nbc che la chiamata tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin è durata circa un’ora e mezza e si è conclusa. Il vicecapo di gabinetto della Casa Bianca, Dan Scavino, durante il colloquio, aveva detto che stava “procedendo bene“.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato alla Tass che la conversazione telefonica tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump è terminata.
La telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è andata “molto bene”. Lo ha detto alla Cnn una fonte russa a conoscenza della chiamata.
“Sotto la guida del Presidente Putin e del Presidente Trump, il mondo è diventato un posto molto più sicuro oggi! Storico! Epico!”, ha scritto su X Kirill Dmitriev, inviato speciale del Cremlino per gli investimenti e la cooperazione economica con i paesi stranieri, dopo la telefonata.
Nel corso della loro conversazione telefonica il presidente russo, Vladimir Putin, e quello americano, Donald Trump, “si sono espressi a favore della normalizzazione delle relazioni bilaterali alla luce della loro responsabilità condivisa per la stabilità nel mondo”, ha reso noto il Cremlino, citato dalla Tass.
Vladimir Putin, nel corso della sua telefonata con Donald Trump, “dopo aver confermato il suo impegno fondamentale per una risoluzione pacifica del conflitto” ha dichiarato “la sua disponibilità a collaborare con i suoi partner americani per esplorare a fondo le possibili modalità per raggiungere una soluzione che sia globale, sostenibile e a lungo termine“, ha spiegato il Cremlino, aggiungendo che “naturalmente, bisogna tenere conto dell’assoluta necessità di eliminare le cause profonde della crisi” e “gli interessi legittimi della Russia nel campo della sicurezza”.
Nel corso della loro conversazione telefonica il presidente russo, Vladimir Putin, “ha risposto positivamente all’idea di una rinuncia reciproca delle parti in conflitto agli attacchi alle infrastrutture energetiche per 30 giorni e ha dato ordine all’esercito russo di attuare questa proposta“, ha ancora reso noto il governo di Mosca.
Nel corso della telefonata con Donald Trump il presidente russo, Vladimir Putin, ha indicato “la cessazione totale degli aiuti militari a Kiev come condizione fondamentale per la risoluzione del conflitto in Ucraina”, spiega ancora il Cremlino.
Nel corso della loro telefonata il presidente russo, Vladimir Putin, ha informato quello americano Donald Trump che domani, 19 marzo, “avrà luogo uno scambio di prigionieri 175 contro 175 tra la parte russa e quella ucraina“, ha inoltre reso noto il Cremlino.
Il presidente americano Donald Trump “ha sostenuto l’idea di Vladimir Putin di organizzare partite di hockey negli Stati Uniti e in Russia tra giocatori russi e americani che militano nella NHL e nella KHL“, ha scritto poi il Cremlino nel comunicato stampa emesso dopo la telefonata fra i due leader.
“Il presidente Trump e il presidente Putin hanno parlato della necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina. Entrambi i leader hanno concordato sul fatto che questo conflitto deve finire con una pace duratura“, si legge invece nel resoconto della Casa Bianca sulla telefonata.
“Questo conflitto non avrebbe mai dovuto iniziare e avrebbe dovuto essere risolto molto tempo fa con sinceri e autentici sforzi di pace. I leader hanno concordato che il percorso verso la pace inizierà con un cessate il fuoco nell’energia e nelle infrastrutture, oltre a negoziati tecnici per l’attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, fino al raggiungimento di un cessate il fuoco totale e di una pace permanente“, si legge ancora nella nota della presidenza americana.
“I negoziati” per arrivare al cessate il fuoco in Ucraina “inizieranno immediatamente in Medioriente”, si legge ancora nel resoconto della Casa Bianca.
Donald Trump e Vladimir Putin “hanno discusso della necessità di fermare la proliferazione delle armi strategiche e si impegneranno con altri per garantirne la più ampia applicazione possibile. I due leader hanno condiviso la convinzione che l’Iran non dovrebbe mai trovarsi nella posizione di poter distruggere Israele“, scrive ancora la Casa Bianca.
Dopo la telefonata, in conferenza stampa congiunta a Berlino, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno assicurato che, nonostante la richiesta in senso contrario da parte del Cremlino, continuerà il sostegno militare dell’Europa all’Ucraina. “L’Ucraina può contare su di noi, l’Ucraina può contare sull’Europa. Non li deluderemo”, ha affermato Scholz. “Continueremo ovviamente a sostenere l’esercito ucraino nella difesa dall’aggressore russo. Ci stiamo mobilitando, finanziando ciò per cui ci siamo impegnati, con 18 miliardi di dollari provenienti dai beni russi congelati. E in questo momento in cui la Russia ha intensificato nuovamente il conflitto negli ultimi giorni e nelle ultime ore, noi siamo dalla parte del popolo ucraino“, ha rimarcato Macron.
“Un accordo senza il padrone di casa”, ovvero l’Ucraina, “non è la fine della guerra“. Così Andrea Margelletti, presidente del Cesi (Centro Studi internazionali), ha commentato con LaPresse la telefonata tra Trump e Putin. “Trump e Putin avevano una comunione di intenti e dalla telefonata è emerso chiaramente, hanno il desiderio comune di arrivare a una risoluzione del conflitto fra di loro“, aggiunge Margelletti, una situazione nella quale “l’Ucraina resta sullo sfondo”. E conclude: “La volontà degli americani di sganciarsi” dal conflitto, “per quanto criticabile o meno, è pienamente legittima”.
Poco prima della chiamata, Putin ha parlato al congresso dell’Unione russa degli industriali e degli imprenditori. Tra le sue parole, il leader del Cremlino ha ribadito la sua visione secondo cui l’Occidente è in declino, dicendo: “Lo scivolamento del predominio occidentale, per così dire, e l’emergere di nuovi centri di crescita globale in prima linea è una tendenza a lungo termine“.
“La decisione che prendiamo oggi sulla prontezza alla difesa in senso lato per il nostro Paese non può essere altro che il primo grande passo della Germania verso una nuova Comunità europea di difesa, di cui fanno parte anche Paesi che non sono membri dell’Unione europea ma che sono comunque in grado e disposti a dare un contributo significativo alla difesa europea, come la Regno Unito e la Norvegia”. Lo ha detto il leader della Cdu, Friedrich Merz, durante il dibattito al Bundestag per l’approvazione del pacchetto finanziario miliardario per difesa e infrastrutture. Merz ha fatto riferimento alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, spiegando che “è una guerra contro l’Europa, non solo contro l’Ucraina. È anche una guerra contro il nostro Paese, una guerra che si verifica ogni giorno: con attacchi alle nostre reti dati, con la distruzione delle linee di rifornimento, con omicidi su commissione nel cuore del nostro Paese, con lo spionaggio delle caserme, con campagne di disinformazione, con il sistematico inganno e la depistaggio della nostra società, e con tentativi di dividere ed emarginare l’Unione Europea”.
“L’Ucraina sostiene la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco, un cessate il fuoco temporaneo. Stiamo aspettando la risposta della Russia per accettare un cessate il fuoco incondizionato. Questo sarà un enorme passo avanti per avvicinare questa pace”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Andriï Sybiga, che ha aggiunto: “Crediamo che la guerra finirà quest’anno, vogliamo davvero che finisca quest’anno. Siamo tutti uniti da questo obiettivo strategico: raggiungere una pace giusta, completa e duratura”.