Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, principale oppositore del governo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, è stato arrestato. “Lo dico con dispiacere. Un pugno di menti che cercano di usurpare la volontà della nostra nazione ha radunato le forze di polizia, i miei cari poliziotti, gli agenti di sicurezza di questo paese, davanti alle porte delle abitazioni dei 16 milioni di abitanti di Istanbul”, ha detto l’uomo in un video pubblicato sul suo profilo X.
Le accuse che ne motivano la detenzione riguardano presunti casi di corruzione e legami con il Pkk. Si tratta di una drammatica escalation nella repressione del governo nei confronti dell’opposizione e delle voci dissidenti in Turchia. L’agenzia statale Anadolu ha dichiarato che i pubblici ministeri hanno emesso mandati di arresto per un totale di 100 persone, tra loro anche Murat Ongun, stretto collaboratore di Imamoglu. “Siamo di fronte a una grande tirannia, ma sappiate che non mi arrenderò. Vi amo tutti moltissimo. Mi affido alla mia nazione. Tutto il mio popolo sappia che rimarrò in piedi, saldo. Combatterò contro quella persona e contro la mente che ha utilizzato tutta questa situazione come uno strumento”, ha aggiunto Ekrem Imamoglu.
Millet iradesine darbe vuruluyor. pic.twitter.com/waXHu23ZVN
— Ekrem İmamoğlu (@ekrem_imamoglu) March 19, 2025
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata