Colpite le città di Khan Younis, Rafah e Beit Lahiya. Tra le vittime ci sono anche donne e bambini

Continuano i raid di Israele su Gaza. Gli attacchi avvenuti durante la notte hanno ucciso decine di palestinesi, i morti sarebbero almeno 71. Colpite le abitazioni a Khan Younis e Rafah, nella parte meridionale della Striscia, e nella città settentrionale di Beit Lahiya. L’esercito dello Stato ebraico, inoltre, ha deciso di bloccare l’accesso al nord di Gaza ai palestinesi. 

IN AGGIORNAMENTO

Unrwa: “Cinque membri nostro staff uccisi a Gaza in ultimi giorni”

Cinque membri dello staff dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari alla Palestina, sono stati uccisi a Gaza nei raid israeliani degli ultimi giorni. “Negli ultimi giorni sono stati confermati altri cinque membri dello staff dell’Unrwa uccisi, portando il bilancio delle vittime a 284″, ha scritto in un post sui social il commissario generale dell’agenzia, Philippe Lazzarini, “erano insegnanti, dottori e infermieri: al servizio dei più vulnerabili”.

“I bombardamenti delle forze israeliane continuano dall’aria e dal mare per il terzo giorno. Temiamo che il peggio debba ancora venire, vista l’invasione di terra in corso che separa il nord dal sud”, ha aggiunto Lazzarini, “sono stati emessi ordini di evacuazione che costringono la popolazione a fuggire, colpendo decine di migliaia di persone. La maggior parte è già sfollata, trattata come una ‘pallina’ dall’inizio della guerra, quasi un anno e mezzo fa”.

“Sotto il nostro sguardo quotidiano, la popolazione di Gaza sta vivendo ancora e ancora il suo peggior incubo. Un continuo scatenarsi dei più disumani calvari”, ha concluso

Raid di Israele su Gaza: 71 morti

Il corrispondente di Al Jazeera Arabic a Gaza riferisce che almeno 71 persone sono state confermate come morte a seguito degli attacchi aerei lanciati nella notte dall’esercito israeliano sulla Striscia. Tra loro ci sono neonati, bambini, donne e uomini che dormivano. A essere colpite sono state soprattutto case nelle città di Khan Younis, Rafah e Beit Lahiya.

Israele blocca accesso a nord Gaza a palestinesi

L’esercito israeliano ha annunciato che non permetterà più ai palestinesi di entrare nel nord di Gaza da sud, ripristinando il blocco sul nord dell’enclave che ha mantenuto per gran parte della guerra prima del cessate il fuoco di gennaio. L’Idf ha messo in guardia le persone dall’utilizzare la principale autostrada nord-sud del territorio per entrare o uscire dal nord e ha detto che solo il passaggio verso il sud sarà consentito lungo la strada costiera di Gaza. 

Salgono a 58 i palestinesi uccisi

Il bilancio dei morti nella nuova ondata notturna di bombardamenti aerei israeliani nella Striscia di Gaza è salito a 58. Lo riportano tre ospedali in diverse parti dell’enclave palestinese. Molte case sono state prese di mira nel cuore della notte. 

Uno degli attacchi di giovedì ha colpito la casa della famiglia Abu Daqa ad Abasan al-Kabira, un villaggio appena fuori Khan Younis, vicino al confine con Israele. Si tratta di un’area che l’esercito israeliano aveva ordinato di evacuare all’inizio della settimana e che comprende la maggior parte della parte orientale di Gaza. Il raid ha ucciso almeno 16 persone, per lo più donne e bambini, secondo il vicino European Hospital, che ha accolto i morti. Tra le vittime c’erano un padre e i suoi sette figli, oltre ai genitori e al fratello di una neonata di un mese che è sopravvissuta insieme ai suoi nonni.

“Un’altra notte difficile”, ha detto Hani Awad, che stava aiutando i soccorritori a cercare altri sopravvissuti tra le macerie, “la casa è crollata sopra le teste delle persone”. L’ospedale europeo nella città meridionale di Rafah ha affermato di aver ricevuto 36 corpi dopo gli attacchi notturni, per lo più donne e bambini. L’ospedale Nasser di Khan Younis ne ha ricevuti sette e ne ha trasferiti quattro all’European, che sono stati inclusi nel conteggio. Nel nord di Gaza, l’ospedale indonesiano ha dichiarato di aver ricevuto 19 corpi.

Fonti mediche: almeno 40 morti a Gaza nella notte

Secondo fonti sanitarie di tre ospedali, i palestinesi morti negli attacchi sono almeno 40. In particolare, l’ospedale europeo nella città meridionale di Rafah ha dichiarato che 26 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise, tra le vittime un padre e i suoi sette figli. L’ospedale Nasser di Khan Younis ha ricevuto i corpi di sette persone. Altrettante le vittime dichiarate nel nord di Gaza dall’ospedale indonesiano per un attacco a Beit Lahiya, una città vicino al confine.

Israele ha ripreso ha scagliare pesanti offensive martedì e, secondo il ministero della Salute di Gaza, retto da Hamas, più di 400 palestinesi sono stati uccisi solo il 18 marzo, per lo più donne e bambini. Non c’è stato alcun commento immediato da parte dell’esercito dello Stato ebraico. L’Idf afferma di colpire solo i militanti e attribuisce le morti dei civili ad Hamas perché è profondamente radicato nelle aree residenziali. 

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