Il presidente americano: "Ottimo colloquio, siamo sulla buona strada". Il leader ucraino: "Chiamata franca e positiva". Prossimo incontro a Riad

“Un’ottima telefonata, siamo sulla buona strada“. É stato questo il commento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo il colloquio di circa un’ora avuto con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky “per allineare Russia e Ucraina in termini di richieste e necessità”. “Una telefonata franca e positiva“, gli ha fatto eco il leader ucraino, che continua a sperare nell’aiuto di Washington per “raggiungere una pace duratura quest’anno”. Dopo quella tra il capo della Casa Bianca e il numero uno del Cremlino, dunque, la chiamata Trump-Zelensky sembra far intravedere degli spiragli. 

Le promesse di Trump

Secondo un comunicato della Casa Bianca, il leader Usa avrebbe promesso aiuto all’omologo ucraino per riportare a casa i bambini rapiti dalla Russia, oltre ad aver accettato di collaborare con lui per ottenere più difesa aerea “tra quella disponibile, in particolare in Europa”. Il tema delle armi, definito dal Cremlino come “prioritario” è uno dei punti chiave dell’accordo su cui Washington sta cercando di far convergere le parti.

Nuovo incontro a Riad

A questo proposito il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Mike Waltz  – dopo la telefonata Trump-Zelensky – ha annunciato un nuovo incontro a Riad con i negoziatori russi nei prossimi giorni. Paese e tempistiche combaciano con un incontro tra funzionari ucraini e americani annunciato dal numero uno di Kiev, dopo aver sentito il tycoon. L’Arabia Saudita potrebbe essere anche il luogo prescelto per un incontro tra Putin e Trump. Sebbene non ci siano conferme, il Cremlino ha affermato di “non escludere questa possibilità”.

I punti concordati da Trump-Zelensky

Intanto i punti concordati tra i due leader nella telefonata di martedì sono stati rispettati solo in parte. A buon fine è andato lo scambio di 350 prigionieri tra Ucraina e Russia: 175 russi hanno fatto rientro in patria, così come 175 dei loro avversari fatti prigionieri. Mosca ha anche consegnato 22 militari di Kiev gravemente feriti e bisognosi di cure mediche urgenti. Sul secondo punto dell’accordo verbale, ovvero il cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche, Mosca e Kiev si sono scambiate accuse incrociate. Droni militari russi hanno attaccato la rete elettrica ferroviaria nella regione di Dnipropetrovsk, provocando un incendio e un blackout.

Dal canto suo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha accusato: “Purtroppo vediamo che finora non c’è reciprocità da parte del regime di Kiev per quanto riguarda l’accordo. Ci sono stati tentativi di colpire le nostre infrastrutture energetiche”. Non ha però fornito ulteriori dettagli, ma ha precisato che la tregua per Mosca resta in vigore. Anche Zelensky dopo la chiamata con il leader Usa ha assicurato di voler implementare lo stop agli attacchi sui siti energetici.

La proposta degli Usa sulle centrali energetiche

Durante la chiamata Trump-Zelensky, il capo della Casa Bianca ha avanzato la proposta che la gestione e la proprietà di tali infrastrutture possano passare a Washington: “Gli Stati Uniti potrebbero essere molto utili nella gestione di tali impianti con la loro competenza in materia di elettricità e servizi”, si legge nella nota sulla telefonata con Zelensky, “la proprietà americana di tali impianti rappresenterebbe la migliore protezione per tale infrastruttura e il miglior supporto per l’infrastruttura energetica Ucraina”.

La situazione sul fronte

Nel frattempo la situazione sul campo resta molto difficile per le truppe ucraine. Anche Putin ha confermato la riconquista ormai inarrestabile della regione russa del Kursk. “Le nostre truppe hanno recentemente condotto una serie di operazioni rapide, piuttosto audaci ed efficaci e stanno completando la sconfitta del gruppo di truppe nemiche nella regione di Kursk”, ha affermato, “tutto il personale militare ucraino e in particolar modo i mercenari stranieri nella regione di Kursk sono terroristi e i loro crimini devono essere indagati a fondo”. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata