Gaza, Egitto disposto a ospitare 500mila palestinesi nel Sinai: arriva la smentita

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi avrebbe informato gli altri leader arabi di essere disposto a trasferire temporaneamente mezzo milione di residenti da Gaza nel Sinai settentrionale, nell’ambito della ricostruzione della Striscia. Lo riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar spiegando che che la questione sarebbe stata discussa durante gli incontri tenuti dai leader arabi nelle ultime settimane in Arabia Saudita e Qatar. Al momento non ci sono conferme ufficiali a quanto riportato dalla testata vicina a Hezbollah. In giornata è arrivata la smentita da parte dell’Egitto.

La smentita dell’Egitto

Il Cairo ha smentito “categoricamente” le notizie di stampa secondo cui sarebbe pronto ad accogliere in maniera temporanea mezzo milione di residenti di Gaza in una città designata nel Sinai settentrionale.

Lo riporta il giornale egiziano Al-Qahera spiegando che il Servizio di informazione statale egiziano (SIS) ha affermato, in una dichiarazione, che queste notizie “sono false e contraddicono completamente la posizione ferma e di principio dell’Egitto, annunciata fin dai primi giorni della guerra a Gaza nell’ottobre 2023, che respinge categoricamente e in modo assoluto qualsiasi tentativo di spostare i nostri fratelli palestinesi da Gaza, con la forza o per scelta, in qualsiasi luogo al di fuori di essa, in particolare in Egitto”.

Il Cairo ha concluso la sua dichiarazione affermando che questa posizione “ferma e chiara” è “la base su cui si fonda il piano presentato dall’Egitto al recente vertice di emergenza della Lega araba al Cairo, per ricostruire la Striscia di Gaza senza che un solo fratello palestinese la lasci, e che è stato approvato all’unanimità dal vertici”.

Alta Corte Israele congela licenziamento del capo dello Shin Bet

Intanto in Israele l’Alta Corte di Giustizia ha emesso un’ingiunzione temporanea per impedire il licenziamento del capo dello Shin Bet (i servizi segreti interni, ndr), Ronen Bar, disposto dal primo ministro Benjamin Netanyahu citando la “persistente sfiducia personale e professionale” nei suoi confronti. L’ordinanza – viene spiegato – rimarrà in vigore fino a quando il tribunale non avrà esaminato le petizioni presentate contro il suo licenziamento. Questo accadrà “entro e non oltre l’8 aprile”. Lo riportano i media israeliani.

Al Jazeera: demolito da Idf unico ospedale a Gaza per cure oncologiche

Nella Striscia di Gaza prosegue l’emergenza umanitaria. Al Jazeera riporta che l’esercito israeliano ha fatto esplodere il Turkish Friendship Hospital for Cancer Patients nel centro di Gaza, l’unica struttura medica nella Striscia a fornire cure oncologiche. Secondo l’Idf, l’ospedale era in disuso e “un’infrastruttura terroristica”. La struttura era già stata gravemente danneggiata dagli attacchi aerei israeliani nell’ottobre 2023 ma oggi è stata completamente demolita. L’ospedale è situato nel corridoio Netzarim, vicino a Salah al-Din Road, area su cui Israele ha detto di voler mantenere il controllo dopo averla utilizzata per l’offensiva militare dopo il 7 ottobre 2023. In passato la struttura forniva cure contro il cancro a 10.000 pazienti all’anno.

Idf: ucciso a Gaza capo dell’intelligence militare di Hamas

In serata, l’Idf e lo Shin Bet, citati da Times of Israel, hanno annunciato che il capo dell’intelligence militare di Hamas nel sud della Striscia di Gaza è stato ucciso giovedì in un raid aereo israeliano. Osama Tabash, questo il suo nome, secondo l’esercito dello Stato ebraico era anche a capo dell’unità di sorveglianza e obiettivi di Hamas. Tabash, si legge nella dichiarazione di Idf e Shin Bet, era un membro veterano di Hamas ed era considerato una “importante fonte di conoscenza” nel gruppo terroristico, avendo ricoperto molti ruoli chiave, tra cui quello di comandante di battaglione nella brigata Khan Younis di Hamas.