Il direttore dell'Atlantic Jeffrey Goldberg su Signal con il Pentagono. Trump: "Nelle conversazioni nessuna informazione classificata. Europei parassiti"
Sconcerto a Washington, dopo la rivelazione del direttore del The Atlantic, Jeffrey Goldberg, di essere stato accidentalmente inserito in una chat su Signal nella quale membri di spicco dell’Amministrazione Trump stavano discutendo i piani per i bombardamenti contro i ribelli Houthi in Yemen.
Tra i membri della chat, anche il vicepresidente JD Vance, il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz: proprio quest’ultimo avrebbe aggiunto il reporter alla conversazione. “L’amministrazione Trump mi ha inviato per sbaglio un messaggio con i suoi piani di guerra”, scrive il giornalista. “I leader della sicurezza nazionale degli Stati Uniti mi hanno incluso in una chat di gruppo sui prossimi attacchi militari in Yemen. Non pensavo potesse essere reale. Poi hanno iniziato a cadere le bombe”, si legge nel suo articolo.
Immediate le reazioni da parte democratica, con diversi esponenti dell’opposizione, come il deputato dell’Arizona Ruben Gallego, un ex marine, che parla di “dilettantismo”. “Questi sono i geni che stanno anche svendendo l’Ucraina e distruggendo le nostre alleanze in tutto il mondo. Non c’è da stupirsi che Putin li stia mettendo in imbarazzo al tavolo delle trattative”, ha scritto Gallego su X.
Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha attaccato Goldberg definendolo “ingannevole” e un “cosiddetto giornalista screditato”, alludendo ai precedenti reportage critici su Trump pubblicati dalla testata. Non ha chiarito perché Signal fosse stato utilizzato per discutere dell’operazione sensibile o come Goldberg fosse finito nella catena di messaggi. “Nessuno stava inviando messaggi sui piani di guerra e questo è tutto ciò che ho da dire al riguardo”, ha detto Hegseth in uno scambio con i giornalisti dopo essere atterrato alle Hawaii, da dove ha iniziato il suo primo viaggio nell’Indo-Pacifico come Segretario alla Difesa.
Vance nella chat: “Odio dover aiutare di nuovo l’Europa”
Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance nella chat sui piani per i bombardamenti contro i ribelli Houthi in Yemen, in cui è stato inserito per sbaglio il direttore del The Atlantic, Jeffrey Goldberg, si chiedeva se gli americani avrebbero compreso l’importanza degli attacchi che comportavano il rischio di “un aumento da moderato a grave dei prezzi del petrolio” e se la tempistica dell’operazione potesse essere un “errore”. “Sono disposto a sostenere il consenso del team e tenere per me queste preoccupazioni”, scrive Vance, ”ma c’è un forte argomento a favore di un rinvio di un mese”. Vance sostiene poi che l’Europa trarrebbe molto più beneficio degli Stati Uniti dall’azione volta a decimare gli Houthi e a mettere in sicurezza le rotte marittime del Mar Rosso. “Se pensi che dovremmo farlo, andiamo. È solo che odio dover aiutare di nuovo l’Europa“, aggiunge Vance in un botta e risposta con Hegseth, che replica: “Condivido pienamente il tuo disgusto per l’aiuto europeo. È patetico”.
Il giornalista: “Credevo fosse bufala, ma ho scoperto violazione in sicurezza”
“Ho capito solo sabato che non fosse una bufala e che in realtà ero stato erroneamente inserito in una chat con i responsabili del Principals Committee, essenzialmente i leader del Consiglio di Sicurezza Nazionale, compreso il capo della Cia”. Lo ha dichiarato in un’intervista ad Abc Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, accidentalmente inserito nella chat.
Casa Bianca: “Nessun materiale segreto è stato inviato per chat”
Nella chat su Signal nella quale membri di spicco dell’Amministrazione Trump hanno discusso i piani per i bombardamenti contro i ribelli Houthi in Yemen, e in cui il giornalista Jeffrey Goldberg ha detto di essere stato inserito per sbaglio, “non sono stati discussi ‘piani di guerra’ e non è stato inviato nessun materiale segreto”. Lo ha affermato in un post su X la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
“L’ufficio legale della Casa Bianca ha fornito indicazioni su diverse piattaforme per consentire ai funzionari di alto livello del presidente Trump di comunicare nel modo più sicuro ed efficiente possibile”, ha aggiunto Leavitt, “come dichiarato dal Consiglio di Sicurezza Nazionale, la Casa Bianca sta indagando su come il numero di Goldberg sia stato inavvertitamente aggiunto alla chat”.
Trump: “Nella chat Signal nessuna informazione classificata”
In serata, ha commentato la vicenda anche il presidente americano Donald Trump, che ha assicurato a sua volta: “Non c’erano informazioni classificate, per quanto ho capito”, nella chat. “Hanno usato un’app che molte persone nel governo e nei media usano”, ha detto il presidente americano ai giornalisti. L’Atlantic, ha aggiunto, il settimanale che ha rivelato la vicenda, è una “rivista fallita”. “La cosa principale è che non è successo niente. L’attacco è totalmente riuscito” e “credo che non fossero informazioni classificate”, ha aggiunto Trump, riguardo al contenuto della chat oggetto della fuga di notizie. “Dico sempre che bisogna imparare da ogni esperienza. Penso che sia stato molto ingiusto il modo in cui hanno attaccato Michael (Waltz, ndr). È una brava persona”, ha proseguito il presidente rispondendo ai cronisti. Quanto al giornalista Jeffrey Goldberg, inavvertitamente invitato nella chat da Waltz, Trump lo ha definito “un viscido” e, ha concluso, la sua presenza “forse era solo una coincidenza”.
Waltz: “Mai conosciuto Goldberg o comunicato con lui”
Nella stessa cerimonia a cui ha partecipato Trump, Waltz ha affermato: “Non l’ho mai conosciuto” e “non ho mai comunicato con lui“, con riferimento a Goldberg. “Stiamo verificando come abbia fatto a entrare”, ha aggiunto. Secondo il resoconto del reporter, era stato proprio Waltz ad invitarlo inavvertitamente nella chat riservata.
Trump: “Waltz non deve scusarsi”
Trump ha preso le difese del suo consigliere per la Sicurezza nazionale: “Non credo che debba scusarsi, credo che stia facendo del suo meglio”, le sue parole.
Trump: “D’accordo con Vance, europei sono parassiti”
Entrando poi nel merito di quanto affermato nelle chat in particolare dal vicepresidente J.D. Vance, il presidente Usa ha detto: “Veramente volete che risponda? Credo siano stati dei parassiti“, in merito agli europei. “Non do la colpa alla Nato per questo. Non do la colpa all’Europa. Do la colpa a Biden per il fatto che non gli ha fatto pareggiare i conti“, ha aggiunto il presidente Usa sul contributo europeo alla guerra in Ucraina e all’Alleanza atlantica.
Media: “Waltz in bilico dopo pasticcio chat Casa Bianca”
Il consigliere per la Sicurezza nazionale americano, Mike Waltz, potrebbe dover essere costretto a dimettersi dopo il pasticcio della chat riservata su Signal nella quale per sbaglio era stato inserito anche il giornalista Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic. Nella chat, vari alti funzionari dell’Amministrazione, tra cui il vicepresidente JD Vance, il segretario alla Difesa Pete Hegseth e lo stesso Waltz discutevano gli imminenti piani di attacco Usa contro i ribelli Houthi in Yemen. Secondo quanto riporta ‘Politico’, che cita un alto funzionario dell’Amministrazione, l’idea sarebbe quella di spingere Waltz a fare un passo indietro per evitare che il presidente Trump venga messo in una “brutta posizione”. In ogni caso – precisa ancora la fonte – nulla è stato deciso e la scelta finale spetterà esclusivamente al presidente Donald Trump. Ieri sera la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt aveva detto che il presidente Trump continua ad avere la “massima fiducia” in Waltz.
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