Groenlandia, Danimarca contro JD Vance: “Il suo tono non ci piace”

A Copenaghen centinaia di manifestanti hanno manifestato davanti all'ambasciata degli Stati Uniti

Il ministro degli Esteri della Danimarca, Lars Løkke Rasmussen, ha rimproverato il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance per il suo “tono” nelle critiche alla Danimarca e alla Groenlandia espresse durante la sua visita di venerdì 28 marzo.

Rasmussen: “Siamo aperti alle critiche”

“Sono state fatte molte accuse e molte dichiarazioni. E ovviamente siamo aperti alle critiche”, ha detto Rasmussen parlando in inglese in un video pubblicato sui social, “ma lasciatemi essere completamente onesto: non apprezziamo il tono con cui vengono espresse. Non è così che si parla ai propri alleati più stretti. E io continuo a considerare la Danimarca e gli Stati Uniti come alleati stretti”.

 

Nel video Rasmussen ha ricordato l’accordo di difesa del 1951 tra Danimarca e Stati Uniti. Dal 1945, la presenza militare americana in Groenlandia è diminuita da migliaia di soldati in 17 basi e installazioni sull’isola alla remota base spaziale di Pituffik a nord-ovest con circa 200 soldati oggi. L’accordo del 1951 “offre ampie opportunità agli Stati Uniti di avere una presenza militare molto più forte in Groenlandia”, ha aggiunto il ministro degli Esteri danese, “se è questo che desiderate, allora discutiamone“. Rasmussen ha anche sottolineato che la Danimarca ha aumentato i propri investimenti nella difesa dell’Artico. A gennaio, Copenaghen ha annunciato impegni finanziari per 14,6 miliardi di corone danesi (quasi 2 miliardi di euro) per la sicurezza dell’Artico, che comprendono tre nuove navi militari, droni a lungo raggio e satelliti.

Manifestazioni davanti ambasciata Usa a Copenaghen

Centinaia di manifestanti hanno protestato oggi davanti all’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale della Danimarca, Copenaghen, con alcuni cartelli che dicevano ‘Indietro, Usa’. Lo riporta l’emittente televisiva danese TV2, che stima che diverse centinaia di persone si siano radunate per manifestare contro le ambizioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di impossessarsi della Groenlandia. Diversi cartelli recitano dicono ‘State lontani, Usa‘ e ‘La Groenlandia non è in vendita’.