Il più recente bilancio in Birmania parla di 1.700 morti, 3.400 feriti e 300 dispersi. Cina e Russia inviano squadre di soccorso
È salito drammaticamente il bilancio delle vittime del terremoto in Myanmar e Thailandia, di magnitudo 7.7. Il più recente bilancio fornito dalla giunta militare al potere nel Paese asiatico parla di 1.700 morti, 3.400 feriti e 300 dispersi. Secondo le stime dello United States Geological Survey (Usgs) però, le vittime potrebbero toccare le 10mila.
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Unicef: “Milioni bimbi a grave rischio, chiediamo fondi urgenti”
Milioni di bambini sono a rischio in seguito al devastante terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito il Myanmar il 28 marzo, aggravando una situazione umanitaria già disastrosa” e servono “fondi urgenti”. Così l’Unicef, in una nota. segnala l’aggravarsi dell’impatto su bambini e famiglie, con bisogni che aumentano di ora in ora e scosse di assestamento continue, e chiede alla comunità internazionale di rispondere con urgenza per sostenere gli sforzi per salvare la vita di bambini e famiglie. “Questo terremoto è un altro brutale colpo per i bambini del Myanmar, molti dei quali stavano già vivendo affrontando conflitti, sfollamenti e privazioni”, ha dichiarato la Direttrice generale dell’UNICEF Catherine Russell. “In pochi minuti, hanno perso i loro cari, le loro case e l’accesso ai servizi essenziali. I bisogni sono enormi e aumentano di ora in ora”. Il terremoto e le scosse di assestamento hanno causato distruzioni diffuse in tutto il Myanmar centrale, comprese le regioni di Mandalay, Nay Pyi Taw, Sagaing, Bago e Shan. Secondo i dati ufficiali, più di 1.700 persone sono state uccise e oltre 3.400 ferite, molte delle quali bambini. Il bilancio delle vittime è destinato a salire man mano che le operazioni di ricerca e soccorso proseguono e la portata del disastro diventa chiara. Molte famiglie che già sopravvivevano in condizioni di fragilità si trovano ora ad affrontare difficoltà ancora maggiori, con un accesso limitato all’acqua potabile, all’assistenza sanitaria e a un riparo. I bambini sono tra i più colpiti: rischiano di essere feriti, di subire traumi, di essere separati dalle loro famiglie e di subire ulteriori danni a quel poco di stabilità che avevano. I team dell’UNICEF sono presenti nelle aree più colpite, in collaborazione con i partner e i soccorritori locali, per valutare i bisogni e fornire assistenza d’emergenza.
Oms: “Massima emergenza, servono 8 mln dollari urgentemente”
“L’Oms sta rispondendo al suo massimo livello di attivazione di emergenza, distribuendo quasi tre tonnellate di forniture mediche di emergenza in 24 ore e coordinando i team medici di emergenza globali” per il terremoto in Myanmar e “l’Oms ha urgente bisogno di 8 milioni di dollari per fornire cure traumatologiche salvavita, prevenire focolai di malattie e ripristinare i servizi sanitari essenziali nei prossimi 30 giorni”. Così una nota dell’Oms, Organizzazione mondiale della sanità.
Salgono a 1.700 i morti nel terremoto, 300 i dispersi
Fornendo un bilancio aggiornato delle vittime, la giunta militare al potere in Myanmar ha affermato in una nota rilasciata oggi che circa 1.700 persone sono state uccise dal terremoto di venerdì, circa 3.400 sono rimaste ferite e circa 300 risultano disperse. A causa dell’inaffidabilità delle comunicazioni, la vera portata del disastro rimane poco chiara e si prevede che il bilancio delle vittime aumenterà in modo significativo. Lo riporta il Guardian. Salgono a 18 i morti per il sisma a Bangkok, nella vicina Thailandia.
Croce Rossa: “In Myanmar devastazione che non si vedeva in Asia da un secolo”
“Quello a cui stiamo assistendo qui in Myanmar è un livello di devastazione che non si vedeva da oltre un secolo in Asia“. È quanto ha affermato Marie Manrique, capo delegazione ad interim della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR) parlando alla Cnn. “Non si tratta solo di un disastro: è una crisi umanitaria complessa che si sovrappone a vulnerabilità già esistenti”, ha affermato in una dichiarazione separata Alexander Matheou, direttore regionale per l’Asia Pacifico presso la Federazione Internazionale della Croce Rossa. L’Ifrc ha lanciato un appello di emergenza per raccogliere 113,6 milioni di dollari per assistere 100.000 persone con soccorsi salvavita e supporto per il recupero rapido.
Thailandia: ordinata indagine su crollo grattacielo a Bangkok in terremoto
Il Dipartimento dei lavori pubblici e della pianificazione urbana e territoriale (DPT) thailandese ha ricevuto l’ordine di condurre un’indagine approfondita sul crollo di un grattacielo in costruzione a Bangkok durante il terremoto di venerdì. Il primo ministro Paetongtarn Shinawatra ha affermato in un’intervista che un comitato stabilirà la causa del cedimento strutturale e riferirà entro una settimana. Lo riporta il Bangkok Post. L’inchiesta esaminerà il progetto dell’edificio, l’autorità che lo ha approvato, le modalità con cui è stato approvato e se uno di questi fattori ha portato al crollo.
Myanmar: scossa di assestamento di magnitudo 5.1 a Mandalay
Un terremoto di magnitudo 5.1 ha colpito nei pressi della seconda città più grande del Myanmar, Mandalay. Lo ha riportato l’USGS. Si tratta dell’ultima di una serie di scosse di assestamento dopo il devastante terremoto di venerdì di magnitudo 7.7. La gente per le strade di Mandalay ha urlato quando ha sentito la scossa.
Terremoto in Myanmar e Thailandia, si scava tra le macerie
In Myanmar si continua a scavare senza sosta tra le macerie, alla ricerca di superstiti ma, più spesso, di corpi senza vita. Come quelli dei 12 bambini e della loro insegnante estratti da quello che resta della loro scuola materna, la West Mye Mye Kyi a Kyaukse, nella regione di Mandalay, l’epicentro del sisma. Si stima che all’interno dell’edificio ci fossero circa 50 bimbi e sei insegnanti, al momento ancora dispersi. Disperse sono anche le 78 persone che si trovavano nell’area di Bangkok, in Thailandia, dove le forti scosse hanno sbriciolato un grattacielo in costruzione. Almeno 10 i morti accertati mentre le operazioni di soccorso continuano nella zona che si trova vicino al famoso mercato di Chatuchak.
Il terremoto in Myanmar e Thailandia ha costretto alla chiusura anche l’aeroporto principale della capitale birmana Naypyitaw, e quello di Mandalay. Nel primo, il sisma ha provocato il crollo della torre di controllo in cui sono morti un controllore del traffico aereo, tre assistenti, il figlio di due anni di una delle assistenti e un ufficiale dell’intelligence militare. A Mandalay, invece, le attrezzature aeronautiche hanno subito ingenti danni. I sistemi radar sono fuori uso in entrambi gli scali.
1. The scenes coming out of Myanmar and Thailand are horrific. They were not prepared for an earthquake of this magnitude.pic.twitter.com/S1cqFb6uVC
— Vertigo_Warrior (@VertigoWarrior) March 28, 2025
Cina e Russia inviano squadre di soccorso
Mentre Paesi come Cina e Russia hanno inviato le proprie squadre di soccorso e le proprie équipe mediche e da tutto il mondo sono arrivati aiuti e contributi per fronteggiare l’emergenza umanitaria, i militari al potere nel Paese non hanno fermato i bombardamenti contro coloro che ritengono i ribelli.
Annunciata una tregua militare
Il governo di unità nazionale ombra del Myanmar, che coordina la lotta popolare contro la giunta militare, ha annunciato che la sua ala armata, la Forza di Difesa del Popolo (PDF), attuerà una tregua di due settimane nelle operazioni militari nelle aree colpite dal sisma, per facilitare i soccorsi.
La guerra civile in Myanmar
Il Myanmar, noto anche come Birmania, è in preda a una guerra civile che ha già causato una pesante crisi umanitaria. L’esercito ha preso il potere dal governo eletto di Aung San Suu Kyi nel febbraio 2021 e ora è coinvolto in una guerra civile con milizie armate e gruppi pro-democrazia di recente formazione. Tre attacchi aerei sono stati lanciati dai militari nello stato settentrionale di Kayin, chiamato anche stato di Karenni, e nello stato meridionale di Shan, entrambi confinanti con lo stato di Mandalay. Nel nord dello Shan, un attacco aereo lanciato pochi minuti dopo il terremoto su un villaggio controllato dai ribelli ha ucciso sette membri di una milizia armata e danneggiato cinque edifici, tra cui una scuola.
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