Trump: "Se il leader di Kiev si ritira dall'accordo sulle terre rare avrà grossi problemi". Putin aperto a contatti con il presidente Usa
Nei difficili negoziati per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina gli occhi del mondo sono nuovamente puntati sul presidente americano Donald Trump. Dopo che ieri, domenica, per la prima volta aveva detto di essere “arrabbiato” con il leader russo Vladimir Putin minacciando dazi se salterà l’intesa, oggi l’inquilino della Casa Bianca ha invece polemizzato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusandolo di volersi ritirare dall’accordo sulle terre rare. Ecco tutte le notizie di oggi sul conflitto.
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Con cessate il fuoco Zelensky pronto a elezioni in estate
Le elezioni in Ucraina potrebbero tenersi già quest’estate e l’attuale presidente Volodymyr Zelensky ha intenzione di candidarsi per un secondo mandato. Lo hanno riferito fonti del governo ucraino alla rivista britannica The Economist, aggiungendo che Zelensky ha convocato una riunione la scorsa settimana per dare istruzioni al suo team di organizzare le elezioni dopo un cessate il fuoco completo, che gli Stati Uniti ritengono potrebbe essere attuato entro la fine di aprile. Secondo l’Economist, la data probabile è il 20 aprile, a Pasqua. Il 5 maggio poi è previsto il voto in parlamento sull’estensione della legge marziale, che scade l’8 maggio. La revoca della legge marziale sarebbe il primo passo necessario per avviare il processo elettorale. Le fonti divergono sui tempi esatti, ma la maggior parte afferma che Zelensky pensando all’estate. La legge richiede almeno 60 giorni per la campagna elettorale, quindi la prima opzione possibile è l’inizio di luglio, riporta l’Economist.
Ministro Esteri Polonia: “Peacekeeping? Non possiamo far decidere Putin”
“La prima cosa che dovremmo tenere a mente è che è l’Ucraina che deve decidere” sulla presenza di peacekeepers stranieri sul suo territorio, “l’Ucraina e nessun altro. Se l’Ucraina chiede garanzie di sicurezza” con la “presenza” di truppe straniere “allora la comunità internazionale deciderà in quale forma. Quello che non possiamo permettere è che sia Putin a dettare chi può o non può stare in Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski arrivando alla ministeriale del gruppo G5+ a Madrid. Il ministro, rispondendo alla domanda su quando si vedranno i primi peacekeepers su suolo ucraino, ha frenato affermando che “ancora non c’è un cessate il fuoco” né una pace “da difendere”.
Lammy (min. Esteri Gb): “Per pace Putin accetti tregua senza condizioni ora”
“Tutto quello che vogliamo vedere è una pace giusta e duratura” in Ucraina e “per arrivare a questa pace abbiamo bisogno che Putin accetti il cessate il fuoco senza condizioni, ora“. Lo ha detto il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Lammy, arrivando alla ministeriale del gruppo G5+ a Madrid. “È importante che i partner europei continuino a rafforzare la sicurezza e la difesa euro-atlantica e per questo” noi nel Regno Unito “siamo impegnati ad arrivare al 2,5% di spesa in difesa al 2027 e di raggiungere poi il 3%”, ha aggiunto.
Cremlino: “Putin resta aperto a contatti con Trump”
Il presidente russo Vladimir Putin “resta aperto” ai contatti con il presidente americano Donald Trump e, “se necessario”, il loro colloquio “potrà essere organizzato rapidamente”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta Interfax precisando che “al momento non è prevista alcuna conversazione telefonica“.
Medvedev: “Missili miglior terapia a russofobia Ue, anche nucleari”
“La cura migliore per la forma acuta di russofobia dei politici europei sono gli ultimi missili russi“. Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. Lo riporta la Tass. “I farmaci tradizionali sono solitamente inefficaci. Il miglior effetto terapeutico è stato osservato durante l’uso combinato di forti sedativi come Caliber, Onyx, Iskander e il potente tranquillante multicomponente Oreshnik. In casi particolarmente gravi, possono essere utilizzati neurolettici nucleari come Yars e Sarmat“, ha scritto su Telegram.
Mosca: iniziati colloqui con Washington sulle terre rare
La Russia e gli Stati Uniti hanno avviato discussioni sui progetti relativi ai metalli delle terre rare. Lo ha dichiarato al quotidiano Izvestia Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) e rappresentante speciale del presidente russo per gli investimenti e la cooperazione economica con i paesi stranieri. Lo riporta Interfax. “Le terre rare rappresentano un’area importante per la cooperazione e, naturalmente, abbiamo avviato discussioni su vari metalli e progetti delle terre rare in Russia”, ha detto Dmitriev secondo cui alcune aziende americane hanno già mostrato interesse per i progetti.
Mosca: no a forze di pace con Paesi che armano Ucraina
La Russia dice ‘no’ all’idea di inviare in Ucraina forze di peacekeeping provenienti da Paesi che riforniscono Kiev di armi. Lo ha dichiarato Kirill Logvinov, direttore del dipartimento delle organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri russo, in un’intervista alla Tass. “È triste che la storia anche degli ultimi anni non insegni nulla agli europei. Sono assolutamente sordi agli avvertimenti che l’idea stessa di introdurre in Ucraina le forze armate di quei Paesi che oggi continuano a inviare armi a Kiev è categoricamente inaccettabile per noi“, ha affermato Logvinov.
Trump: “Zelensky cerca di ritirarsi da accordo su terre rare”
“Penso che Zelensky stia cercando di tirarsi indietro dall’accordo sulle terre rare, e se lo fa, avrà dei problemi, grossi, grossi problemi”. Lo ha detto il presidente americano, Donald Trump, parlando ai giornalisti sull’Air Force One domenica. Lo riporta Fox News. “Abbiamo fatto un accordo sulle terre rare, e ora sta dicendo, ‘beh, sapete, voglio rinegoziare l’accordo’. Vuole essere un membro della Nato. Non sarebbe mai stato un membro della Nato. Lo capisce, quindi, se sta cercando di rinegoziare l’accordo, avrà grossi problemi”, ha aggiunto Trump.
Trump: “Non penso Putin si rimangerà la parola”
Parlando con i giornalisti, il presidente americano, Donald Trump, ha detto che non pensa che il suo omologo russo, Vladimir Putin, si rimangerà la parola data per un cessate il fuoco parziale in Ucraina. Lo riporta Fox News. Trump ha aggiunto che gli accordi si fanno con le persone, piacciano o meno.
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