Il parlamentare democratico americano Adam Schiff si chiede se il presidente abbia manipolato il mercato sospendendo bruscamente i dazi
Donald Trump sospettato di insider trading. Il parlamentare democratico americano Adam Schiff ha chiesto al Congresso di indagare se il presidente abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato sospendendo bruscamente i dazi. “Farò del mio meglio per scoprirlo”, ha detto Schiff, senatore californiano, al Time.
Il sospetto di insider trading
“Chi nell’amministrazione era a conoscenza in anticipo dell’ultimo dietrofront tariffario di Trump? Qualcuno ha comprato o venduto azioni, traendo profitto a spese del pubblico?”, ha scritto su X. Il riferimento è al fatto che il presidente americano, pochi minuti dopo l’apertura di Wall Street, aveva scritto su Truth il post “ora è il momento di comprare” e poche ore dopo ha annunciato la pausa ai dazi, esclusi quelli nei confronti della Cina, innescando un rimbalzo al rialzo dei mercati.
“Chi ha comprato in quel momento ha fatto un sacco di soldi”
A Trump “piace questo controllo sui mercati, ma è meglio che stia attento”, ha detto Richard Painter, ex capo dell’Ufficio etico della Casa Bianca, sottolineando che la legge proibisce il trading su informazioni privilegiate legati ai titoli o aiutare altri a farlo. “Le persone che hanno comprato quando hanno visto quel post hanno fatto un sacco di soldi”.
Il significato della firma di Trump
Un’altra curiosità del post è stata la firma di Trump con le sue iniziali DJT, ovvero il simbolo azionario di Trump Media and Technology Group, la società madre della piattaforma di social media del presidente Truth Social. Non è chiaro se Trump stesse parlando dell’acquisto di azioni in generale o di Trump Media in particolare. Trump include “DJT” nei suoi post in modo intermittente, in genere per sottolineare che ha scritto personalmente il messaggio. L’ambiguità sul significato di quella firma non ha comunque impedito alle persone di investire denaro in quel titolo.
La performance straordinaria di Trump Media
Trump Media ha chiuso con un +22,67%, raddoppiando la crescita del mercato in generale, una performance straordinaria per un’azienda che l’anno scorso ha perso 400 milioni di dollari e che sembra non risentire dell’imposizione o della sospensione dei Dazi. La quota di partecipazione del 53% di Trump nella società, ora in un trust controllato dal figlio maggiore, Donald Trump Jr., è aumentata di 415 milioni di dollari nel corso della giornata. “È responsabilità del presidente degli Stati Uniti rassicurare i mercati e gli americani sulla loro sicurezza economica di fronte all’allarmismo incessante dei media”, ha scritto il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai.
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