Tiene ancora banco il tema dei dazi Usa imposti a tutto il mondo, in un braccio di ferro, soprattutto con la Cina, che ancora non si è esaurito. “I cosiddetti ‘dazi reciproci’ imposti dagli Stati Uniti hanno avuto un impatto globale. Inventando pretesti per agire, ricorrendo a bullismo e coercizioni e rimangiandosi ripetutamente la parola data, gli Stati Uniti hanno gravemente violato il corso della storia e le leggi dell’economia“. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa Zhao Chenxin, vice capo della Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e la riforma.
Le azioni degli Usa “hanno seriamente minato le regole e l’ordine del commercio internazionale e danneggiato gravemente i diritti e gli interessi legittimi dei paesi in tutto il mondo: un esempio da manuale di bullismo unilaterale. Di fronte a questi ingiustificati abusi tariffari, la Cina si è fatta avanti con risolutezza per opporsi all’egemonismo e alla politica di potenza, attuando una serie di contromisure giustificate, misurate ed efficaci. Ciò non serve solo a salvaguardare i propri legittimi diritti e interessi, ma anche a sostenere l’equità e la giustizia internazionale, difendere il sistema globale di libero scambio e preservare il normale ordine economico internazionale”, ha affermato Zhao.
Continuano intanto i negoziati sulle tariffe tra gli Stati Uniti e la Commissione Europea, anche se per il momento non sembra imminente un incontro tra i due leader Donald Trump e Ursula von der Leyen. “Non c’è una data precisa” per l’incontro, ha detto infatti la portavoce capo della Commissione europea, Paula Pinho. “C’è stato questo interesse, e il momento giusto sarà quando ci sarà un pacchetto da concordare a livello dei due presidenti“, ha precisato. “Ci sono diverse questioni sul tavolo. Pensiamo ai dazi e in particolare, e sapete che ci sono discussioni in corso, quindi quando sarà il momento giusto per discutere e raggiungere un accordo a livello dei due presidenti al massimo livello, quello sarà il momento giusto per l’incontro”, ha spiegato. Se l’incontro avverrà a Bruxelles o Washington? “Non ci sono dettagli al momento”, ha aggiunto. Al funerali di Papa Francesco “c’è stato uno scambio davvero breve, ma entrambi hanno manifestato interesse a incontrarsi e, come detto, riprenderemo da lì quando ci sarà altro su cui concordare al loro livello”.
Dei dazi ha parlato anche, in Germania, il leader della Cdu e cancelliere in pectore, Friedrich Merz, nel suo intervento al Parteitag dei conservatori per la votazione del patto di coalizione con l’Spd.”Non voglio una guerra commerciale con gli Stati Uniti”, ha detto Merz, ribadendo l’impegno per un “mercato aperto” e sottolineando che “si può trasformare l’attuale crisi commerciale in una grande opportunità per l’America e l’Europa“.
Dalla Banca Centrale Europea arrivano rassicurazioni sulla solidità del settore bancario del Vecchio Continente, anche in presenza di una situazione di dazi. “Le recenti turbolenze nelle politiche commerciali hanno innescato la più significativa perturbazione sui mercati finanziari dai tempi della pandemia. Sebbene anche le valutazioni delle banche dell’area dell’euro ne siano state colpite, i loro fondamentali rimangono solidi e sono ben posizionate per resistere a potenziali shock grazie alle loro ingenti riserve di capitale e liquidità”, ha detto il vicepresidente Luis de Guindos nel suo intervento per la presentazione del rapporto annuale della Bce al comitato per gli Affari economici del Parlamento europeo a Bruxelles. “Tuttavia, nonostante la resilienza del nostro settore finanziario, questi sviluppi richiedono un attento monitoraggio. Bruschi aggiustamenti nei mercati finanziari potrebbero diventare disordinati, soprattutto se amplificati dalla crescente dimensione e influenza delle istituzioni finanziarie non bancarie. Inoltre, i conflitti commerciali potrebbero rappresentare una sfida sia per le famiglie che per le imprese, traducendosi in un aumento del rischio di credito sia per le banche che per gli istituti non bancari. Infine, la combinazione di una crescita più debole e di un maggiore fabbisogno di spesa potrebbe aumentare le pressioni sulle finanze pubbliche“, ha detto ancora.