Le accuse per l'ex presidente americano comprendono anche la cospirazione

Donald Trump è stato incriminato per la terza volta: l’ex presidente è stato accusato martedì a Washington per i suoi tentativi di ribaltare la sconfitta alle elezioni del 2020, compreso l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio. L’indagine federale è l’ultimo caso per Trump, che corre per la Casa Bianca nel 2024. Il consigliere speciale Jack Smith, che ha incriminato Trump nel caso delle elezioni, ha anche accusato Trump in una corte federale di aver conservato illegalmente documenti top secret.

Donald Trump dovrebbe comparire giovedì 3 agosto davanti al tribunale di Washington. Lo riporta la Cnn. Contro l’ex presidente il procuratore Jack Smith ha presentato davanti al gran giurì quattro capi di imputazione: cospirazione per frodare gli Stati Uniti; cospirazione per ostruire un procedimento ufficiale; ostruzione e tentativo di ostruzione di un procedimento ufficiale; e cospirazione contro i diritti civili dei cittadini. Tutti e quattro i capi di imputazione sono legati ai presunti tentativi dell’ex presidente di sovvertire l’esito del voto 2020, compreso l’assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori.

L’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 “venne istigato da bugie”, le bugie di Trump. Lo ha detto il procuratore speciale Jack Smith, nel corso di una breve dichiarzione alla stampa, dopo l’incriminazione dell’ex presidente. Smith ha detto di volere un “processo veloce” e ha sottolineato come l’atto di incriminazione sia solo “un atto di accusa” che dovrà poi essere confermato o smentito da un tribunale. Il procuratore ha annunciato che le indagini su “altri individui” coinvolti nella vicenda “continuano”. Smith ha quindi ringraziato il suo staff, compresi quanti, nel dipartimento di Giustizia, svolsero le prime indagini sui fatti del 6 gennaio.

Trump: “Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca”

Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca e renderemo l’America di nuovo grande. Non ho nessun dubbio su questo“, ha detto l’ex presidente americano Donald Trump nel corso di un messaggio video dopo la presentazione di quattro capi di imputazione contro di lui, compreso quello per l’assalto al Congresso, da parte dei suoi sostenitori, del 6 gennaio 2021. “Mi attaccano tutti – ha aggiunto Trump – i marxisti, i comunisti e i fascisti ma non solo sopravvivremo, saremo più forti che mai”.

L’atto d’accusa contro Trump

Nelle 45 pagine dell’atto di incriminazione contro Donald Trump emerge che gli sforzi di Trump e dei suoi alleati per reclutare falsi elettori dopo la sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2020 furono un tentativo di “ostruire il voto elettorale attraverso l’inganno di funzionari statali”.

Nell’accusa depositata martedì, i pubblici ministeri federali affermano che Trump e i suoi anonimi co-cospiratori hanno consapevolmente fatto false affermazioni riguardo a inesistenti frodi elettorali per convincere i funzionari di sette Stati chiave – Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, New Mexico, Pennsylvania e Wisconsin – a presentare liste fraudolente di grandi elettori. I grandi elettori sono persone nominate dai partiti in ogni Stato per certificare il vincitore del voto popolare nel loro Stato.I pubblici ministeri affermano che, dopo che i tentativi di Trump di ingannare i funzionari statali “andarono incontro a ripetuti fallimenti”, all’inizio di dicembre 2020 l’ex presidente iniziò a “organizzare individui che avrebbero servito” come suoi elettori in quegli Stati e a inviare false certificazioni in cui si affermava che costoro erano legittimi elettori presidenziali.

Il 14 dicembre 2020, il giorno in cui i legittimi elettori si sono riuniti in tutti i 50 Stati, i pubblici ministeri affermano che Trump e un co-cospiratore per ora anonimo diedero indicazioni per mettere in atto “procedimenti fittizi” per la nomina di falsi elettori nei sette Stati chiave. L’accusa sostiene che alcuni falsi elettori siano stati ingannati e falsamente portati a credere che i loro voti sarebbero stati utilizzati solo se Trump avesse avuto successo nelle azioni legali intentate nel loro Stato. L’atto di incriminazione sostiene inoltre che Trump abbia tentato di utilizzare il dipartimento di Giustizia per condurre “false indagini sulle frodi elettorali”.

Inoltre, i procuratori federali sostengono che Trump abbia ripetutamente mentito sulle elezioni anche dopo essere stato messo in guardia dalle sue false dichiarazioni da parte di alti funzionari del governo. I pubblici ministeri citano, tra gli altri, l’esempio della Georgia, dove Trump affermò che più di 10.000 voti provenivano da persone decedute, nonostante il massimo funzionario elettorale di quello Stato gli avesse detto che questo era falso. Trump perse la Georgia contro Joe Biden.

I pubblici ministeri federali guidati dal procuratore speciale Jack Smith ritengono che Trump sapesse che le sue affermazioni riguardo alle elezioni presidenziali del 2020 erano false, ma le sostenne comunque in maniera ripetuta. Secondo l’accusa, l’ex presidente, per due mesi dopo la sua sconfitta del 3 novembre 2020, diffuse bugie per creare “un’intensa atmosfera nazionale di sfiducia e rabbia” e “erodere la fiducia dell’opinione pubblica nella gestioe delle elezioni”.Contro Trump sono stati presentati quattro capi di imputazione: cospirazione per frodare gli Stati Uniti; cospirazione per ostruire un procedimento ufficiale; ostruzione e tentativo di ostruzione di un procedimento ufficiale; e cospirazione contro i diritti di voto dei cittadini. Trump è l’unico imputato citato esplicitamente nell’atto di accusa nel quale sono indicati (ma non nominati) altri sei co-imputati, tra cui un avvocato “che era disposto a diffondere consapevolmente false affermazioni e perseguire strategie” alle quali gli altri avvocati della campagna 2020 non avrebbero acconsentito. Un altro co-imputato è un avvocato le cui “affermazioni infondate di frode elettorale” erano privatamente state riconoscite come “folli” dallo stesso Trump. E’ facile individuare in una di queste figure l’ex avvocato di Trump ed ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani. L’accusa di 45 pagine afferma che Trump dopo la sua sconfitta nel 2020 era “determinato a rimanere al potere” e ha perpetrato cospirazioni che hanno preso di mira una “funzione fondamentale del governo federale degli Stati Uniti: il processo della nazione di raccolta, conteggio e certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali”. 

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