Il figlio del presidente americano accusato di nove reati fiscali: rischia 17 anni di carcere

I pubblici ministeri federali hanno avviato un nuovo procedimento penale contro Hunter Biden. Lo riportano diversi media americani, in primis la Cnn che cita fonti a conoscenza della questione. I capi d’accusa presentati dal procuratore speciale David Weiss nei confronti del secondogenito di Joe Biden sono nove: si va dall’evasione fiscale alle dichiarazioni fraudolente.  

Lo schema per evitare di pagare le tasse

Secondo quanto scrivono i giornali statunitensi, nell’accusa dei pubblici ministeri si sostiene che il figlio del presidente americano sia “stato coinvolto per quattro anni in uno schema fraudolento” che gli ha permesso di non pagare “circa 1,4 milioni di tasse federali dovute per gli anni fiscali 2016-2019″. Nelle 56 pagine presentate dai procuratori, si legge inoltre che Hunter Biden abbia eluso “l’accertamento delle imposte per l’anno fiscale 2018”.

I soldi spesi in escort e droga 

Ma non è tutto, perché come riporta Cnn, Weiss sostiene che il figlio del presidente abbia speso milioni di dollari per mantenere “uno stile di vita stravagante” invece che pagare le tasse. Secondo l’accusa, tra il 2016 e il 2020 Hunter Biden ha speso questi soldi “in droga, escort e fidanzate, beni di lusso, alberghi, immobili in affitto, vestiti e auto esotiche”. In sostanza tutto tranne le tasse.  

Il secondo procedimento dopo quello in Delaware

Se dovesse risultare colpevole, il figlio del 46° presidente americano rischia fino a 17 anni di carcere. Si tratta del secondo procedimento per Hunter Biden che deve già affrontare accuse penali in Delaware per il mancato pagamento di tasse e dichiarazioni fraudolente all’Fbi nell’acquisto di una pistola. Anche in quel caso, ad occuparsi delle indagini è il super procuratore David Weiss. 

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