L'attrice si appresta a ricevere il Globo d'Oro alla carriera: "Per me è un onore. I premi non sono mai scontati"

“Ho la Francia nel cuore, ma oggi sento che potrei tornare a vivere in Italia. Sono 40 anni che giro il mondo, sarebbe bello tornare”. Lo dice Monica Bellucci in un incontro con la stampa a Roma, a poche ore dalla cerimonia dei Globo d’Oro dove riceverà il premio alla carriera. “Mi sento profondamente italiana e infatti è l’unico passaporto che ho, anche se c’è questo sentimento di sentirmi una straniera dappertutto”, racconta l’attrice.

“La Francia è nel mio cuore, vivo lì da tanti anni e ho molti amici anche italiani lì. Non c’è questa grande differenza per me, ho sempre considerato italiani e francesi cugini. Il cinema italiano è sempre stato parte del cinema francese e viceversa, siamo sempre stati ispirazione gli uni per gli altri. Tanti nostri attori come Mastroianni o Cardinale hanno lavorato in Francia, le nostre due culture sono molto vicine. Ma oggi sento anche che potrei tornare in Italia”, dice ancora Bellucci. Le tante esperienze all’estero, assicura, non l’hanno cambiata: “Su tante cose sono la stessa che è uscita dal liceo Classico”, sottolinea. E a chi le domanda se sarebbe Roma la città dove tornerebbe a vivere, lei risponde: “Non lo so, vediamo che succede. In fondo non ho mai lasciato l’Italia, ho sempre avuto la mia famiglia qui. Il mio luogo del cuore a Roma? Villa Borghese“.

Nessun commento, almeno per ora, sulla situazione politica che si sta delineando in Francia con la vittoria al primo turno della destra di Marine Le Pen: “Aspettiamo i risultati”. 

Bellucci: “Globo d’Oro alla carriera un onore, premi mai scontati” 

 “Sono molto onorata di questo riconoscimento, queste cose non sono mai scontate. Facciamo tutto questo anche perché il nostro lavoro venga riconosciuto in qualche modo. E’ strano perché per ogni attore il percorso non si decide a tavolino, è sempre legato all’istinto: tu fai un film con il cuore e non sai cosa succede. Ci sono tanti film italiani che per me hanno contato tantissimo, Malena mi ha permesso di aprire molte porte ed è stato veramente importante. E ringrazio tutti i registi italiani con cui ho lavorato. Ma è vero anche che sono tanti anni che sono fuori, il mio è diventato un percorso internazionale e il fatto di non appartenere a nessuna famiglia del cinema ha fatto sì che mi sono ritrovata a lavorare con registi diversi e universi particolari. Registi che avevano storie da raccontare uniche” aggiunge Monica Bellucci.

“Molto spesso mi sono trovata a raccontare donne in universi maschili, donne di una società dominata da loro e le donne erano vittime in questa situazione. In un momento in cui le donne hanno un impatto così importante nella società, mi rendo conto che forse inconsciamente le proprie scelte artistiche nascono dal bisogno interiore di raccontare qualcosa che ti riguarda, anche come donna”, aggiunge Bellucci, che dedica poi una menzione speciale a “due registi importanti per me in questo passaggio dei 50 anni: Kusturica e Sam Mendes. Sono stata -aggiunge sorridendo- la più anziana della storia al fianco di James Bond”.

Bellucci: “Beetlejuice2 a Venezia meraviglioso, mai avrei pensato di recitarci”

È stato meraviglioso sapere che Beetlejuice sarà il film d’apertura della Mostra del Cinema di Venezia. Quando abbiamo saputo la notizia siamo stati tutti molto felici, anche Tim (Burton, ndr) ovviamente. E’ una cosa che ci ha colto di sorpresa, ero qui a Roma quando l’ho saputo” racconta l’attrice.

Parlando del sequel del film cult di Tim Burton, dove Bellucci recita, l’attrice dice: “Per me è stata un’esperienza molto bella e sono molto felice di aver potuto vivere questa esperienza artistica e di essere entrata in questo mondo poetico e fantastico di Tim. Quello che mi piace molto del mio lavoro è proprio la parte imprevedibile, succedono cose magiche a tutti noi. Mi è successa molte volte questa cosa. Quando ho incontrato Tornatore avevo visto Nuovo Cinema Paradiso e per me era un desiderio grande quello di lavorare con lui, poi è arrivata Malena. Lo stesso è successo con Matrix: ero a Parigi e sono andata a vederlo al cinema e ho pensato che avrei adorato essere in uno di quei film. Poi andai in America, incontrai i Wachowski e successe questa cosa meravigliosa. Con Beetlejuice è successo di nuovo: l’ho visto, come tutti noi, e mai avrei pensato di poter recitare in Beetlejuice 2…”. 

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