Giorgetti: "Il Piano presentato non è semplice. Il governo farà la sua parte mettendo ordine in un pacchetto di norme e di strumenti che consentano di gestire la fase di transizione"

Il nuovo Piano industriale per l’ex Ilva prevede un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro. Questa la base delle Linee guida per l’ex Ilva illustrate dai vertici aziendali al tavolo al Mise su Acciaierie d’Italia, con la partecipazione del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e del ministro del Lavoro Andrea Orlando, i governatori della Puglia Michele Emiliano e della Liguria Giovanni Toti, i rappresentanti del ministero della Transizione ecologica e del ministro del Sud, i vertici dell’azienda, Invitalia, e i sindacati nazionali metalmeccanici.
 
Si articolerà su quattro obiettivi che dovranno garantire nei prossimi anni la continuità produttiva attraverso il ritorno alla piena occupazione dei lavoratori entro il 2025, il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella produzione di acciaio con il passaggio dal carbone all’idrogeno e con l’utilizzo di forni elettrici.
 
Tra le Linee guida del Piano c’è anche il perseguimento degli “obiettivi di sostenibilita economica per ottenere un prodotto competitivo sul mercato, per qualità e per costo, che consenta di raggiungere i livelli di crescita produttiva prevista in 8 milioni di tonnellate al 2025”. Entro il 2025 “gli investimenti in tecnologie innovative, alcuni già avviati, consentiranno già una riduzione di circa il 40% di CO2 e del 30% delle polveri sottili”.
 
“Il Piano presentato è realistico ma non semplice – osserva Giorgetti – il passaggio all’idrogeno e la gestione e le conseguenze degli aspetti occupazionali hanno bisogno di tempo. Il quadro delineato oggi è più complicato di quanto ci aspettassimo, serve fiducia e speranza da parte di tutti coloro che oggi siedono a questo tavolo. Il governo farà la sua parte, continuerà a lavorare con spirito costruttivo mettendo ordine in un pacchetto di norme e di strumenti che consentano di gestire la fase di transizione verso il green di un settore strategico quale quello dell’acciaio”.

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