Giovani ingegneri e professionisti del settore si incontrano all’interno di un salone espositivo che accoglie startup e aziende
Un’occasione per scoprire lo yachting del futuro. E’ la Monaco Energy Boat Challenge, in scena per il nono anno allo Yacht club di Monaco nell’ambito dell’iniziativa Monaco Capital of advanced yachting. Protagonisti propulsori carbon free con l’obiettivo di contribuire a dare vita a una nautica sempre più green, mentre il Principato si dirige verso l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050.
Giovani ingegneri e professionisti del settore si incontrano all’interno di un salone espositivo che accoglie startup e aziende dedite ad affrontare le sfide ambientali del nostro secolo declinate nel settore della nautica da diporto. Il format (in scena fino al 9 luglio) coniuga innovazione e sostenibilità con competizioni in mare, conferenze e tavole rotonde, talk e forum.
Le gare vedono sfidarsi oltre 38team da 27 diverse università di una ventina di Stati del mondo tra cui Francia, Indonesia, Grecia, Italia, Portogallo, Emirati Arabi, Perù, Cina e Canada. Tra le competizioni in programma ci sono ‘Class Energy’, che vede 16 squadre di 11 nazionalità misurarsi con la progettazione di un sistema di guida a emissioni zero per i catamarani e ‘Class Solar’, dedicata all’alimentazione a energia solare. “All’inizio, nel 2014, in gara – spiega a LaPresse Jeremie Lagarrigue, presidente di giuria dell’evento – c’erano solo barche alimentate a energia solare ma siccome qui a Monaco siamo la capitale dell’advanced yachting abbiamo aggiunto la categoria ‘Class energy’, nella quale gareggiano barche alimentate con i più svariati tipi di propulsori dall’idrogeno alle batterie ma vedremo anche nuove idee come l’energia ricavata dall’aria compressa e quella cinetica. La particolarità in questo caso è che tutti i team partono da uno stesso scafo di base che poi possono ‘alimentare’ con un motore a loro scelta”. Due i giorni di preparazione che sfociano nelle gare per poi arrivare alla finale di sabato. Due anche le tipologie di competizioni: una su un percorso a lunga distanza e l’altra invece di velocità. Tra le realtà italiane in gara l’Università di Bologna con il team Uniboat, vincitore della gara lo scorso anno. “Uniboat è un progetto dove gli studenti applicano le loro competenze apprese nel corso di studio per sviluppare l’imbarcazione, che si chiama Futura, alimentata con 3 fonti di energia: solare, batteria e idrogeno”, evidenzia Leonardo Mengozzi del team Uniboat. “Il nostro catamarano – spiega Marylin Gilbert – ha un sistema di propulsione ibrido: due batterie al litio ricaricate a inizio gara e poi ricaricate via via tramite una fuel cell (cellula combustibile a idrogeno). Ci sono poi cinque pannelli solari che alimentano due motori elettrici e due eliche stampate in 3d”. A completare le categorie, la classe Open Sea, aperta principalmente agli espositori della YCM Marina e alle unità già sul mercato o pronte ad entrarvi.
Per quanto riguarda i dibattiti, invece, giovedì 7 luglio si terrà la conferenza ‘La transizione energetica nello yachting: opportunità e limiti’, mentre venerdì 8 luglio ci sarà la terza edizione della tavola rotonda del Monaco Hydrogen Working Group, dal titolo ‘Sbloccare gli ostacoli all’idrogeno nel settore marittimo: regolamentazione portuale e fattibilità economica dei progetti’.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata