Ambiente, Conou: raccolti 1100 chili di olio usato in porto Ostia

Così il presidente Riccardo Piunti: "Siamo a disposizione di altre realtà portuali, per assicurare la tutela ambientale in modo più uniforme possibile"

Sono circa 1085 i chilogrammi di olio motore esausto raccolto durante l’estate nei punti allestiti all’interno del Porto turistico di Ostia dal Consorzio nazionale oli usati, Conou in collaborazione con Marevivo e Roma Capitale. La campagna, avviata lo scorso giugno con l’istallazione di due serbatoi forniti dal Conou ha impedito che un pericoloso inquinante finisse in acqua preservando in questo modo la flora e la fauna marina. Il servizio può essere utilizzato gratuitamente dai diportisti e successivamente alla raccolta il materiale entrerà in un sofisticato processo di rigenerazione per ottenere del nuovo lubrificante. “Il percorso iniziato lo scorso giugno ad Ostia ha confermato la necessità che le marine di tutte le coste italiane siano attrezzate per adeguarsi a pieno alla normativa sulla raccolta di questo pericoloso rifiuto”, ha detto il presidente del Conou, Riccardo Piunti: “Siamo a disposizione di altre realtà portuali, per assicurare la tutela ambientale in modo più uniforme possibile”.

“Oggi presentiamo i risultati di una campagna iniziata tre mesi fa, abbiamo installato nel porto di Ostia dei nuovi serbatoi in un’area ben accessibile, con il contributo importante del presidente del porto Mei, e qui i diportisti hanno depositato l’olio – spiega Piunti – 1085 chilogrammi sono stati depositati nei nostri serbatoi, quando magari l’anno scorso un po’ di quest’olio è finito in mare. L’impatto sarebbe stato devastante, l’olio si allarga e uccide tutto. Un cambio d’olio inquina un’area equivalente a due campi di calcio. Chiuderemo l’anno a quasi tremila chili raccolti: questo vuol dire che se il diportista trova le strutture si comporta bene”. Per Matteo Falconi, ad Nieco, azienda che si occupa di raccolta e smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi e che opera da concessionario a Roma e nel Lazio, “si parla di inserire dei sensori per inviare segnali che avvisano del riempimento dei fusti di raccolta, consentirebbe di efficientare i giri”. “L’olio è una grande risorsa ma anche un grande problema – evidenzia Sabrina Alfonsi, assessore all’ambiente di Roma Capitale – quello di oggi è un atto che rispetta l’ambiente e valorizza l’economia circolare”.

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