Lettera delle federazioni internazionali al presidente del prossimo vertice Onu sui cambiamenti climatici in programma a Dubai

Assicurare un esito dei negoziati che favorisca l’eliminazione dei combustibili fossili per un futuro più “giusto, equo, e salutare per tutti”. Questo, in sintesi, il contenuto della lettera con cui la comunità medica e sanitaria internazionale – che rappresenta oltre 46,3 milioni di professionisti del settore – si rivolge al presidente designato della Cop28 Sultan Ahmed Al-Jaber, il vertice mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal 30 novembre a Dubai negli Emirati Arabi Uniti.
Una delle richieste principali della lettera è che “i rappresentanti dell’industria dei combustibili fossili siano esclusi dai negoziati sul clima, così come all’industria del tabacco non è stato permesso di partecipare alla Convenzione quadro dell’Oms sul contrasto al tabagismo”.
La lettera è sostenuta da organizzazioni di professionisti del settore sanitario come l’Associazione medica mondiale, la Federazione mondiale delle associazioni di salute pubblica e il Consiglio internazionale degli infermieri.

Dalla bozza della dichiarazione su clima e salute che dovrebbe essere adottata alla Cop28 – che “quest’anno per la prima volta” dedicherà “un’intera giornata alla salute” – “si nota la clamorosa assenza di qualsiasi riconoscimento dei combustibili fossili come causa del cambiamento climatico“.

I cambiamenti climatici e la salute – si fa presente – “sono inestricabilmente legati. L’inquinamento atmosferico causato dalla combustione di combustibili fossili è responsabile di 7 milioni di morti premature all’anno a livello globale. Negli ultimi anni, abbiamo anche assistito a eventi meteorologici estremi attribuiti al cambiamento climatico, che hanno avuto un impatto enorme sulla salute delle persone e causato ingenti danni alle infrastrutture sanitarie“.

Per questo la lettera chiede esplicitamente che “i Paesi si impegnino a un’eliminazione dei combustibili fossili in maniera rapida, giusta, ed equa come passo decisivo per la salute di tutti”. La lettera – che ha ricevuto l’approvazione anche di importanti riviste mediche scientifiche come il ‘British medical journal‘ – mette in evidenza “la necessità critica di proteggere la salute umana riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, investendo rapidamente in tecnologie energetiche pulite e riducendo l’inquinamento atmosferico“.

Tra le principali richieste c’è quella che vuole “i rappresentanti dell’industria dei combustibili fossili esclusi dai negoziati sul clima. Gli interessi dei combustibili fossili non hanno posto nei negoziati sul clima. Così come l’industria del tabacco non può partecipare alla Convenzione quadro dell’Oms sul contrasto al tabagismo, è imperativo salvaguardare la collaborazione globale sul progresso climatico dalle lobby, dalla disinformazione e dai ritardi a favore degli interessi dell’industria”.

Inoltre nella lettera – coordinata da Health care without harm e Global climate and health alliance per conto della comunità del clima e della salute – si afferma che “un’eliminazione completa e rapida dei combustibili fossili è il modo più efficace per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute“; che serve “una transizione energetica che sia giusta ed equa per tutti”; e che “lo sblocco di risorse finanziarie è un percorso essenziale per realizzare questa transizione“.

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