Nuove Ri-generazioni aderisce alla manifestazione del 23 novembre per fermare la legge della Regione
Un territorio “fragile” come quello della Campania viene adesso esposto “a un nuovo rischio da un dissennato disegno di legge dedicato all’urbanistica”. Questa la denuncia del presidente di Nuove Ri-generazioni (NuRige) Campania, Francesco Escalona, che ricorda come il provvedimento sia già stato approvato a giugno dalla Giunta guidata da Vincenzo De Luca, e come si trovi ora all’esame del Consiglio regionale.
Stop alla legge
Ed è per protestare e chiedere lo stop al provvedimento che Nuove Ri-generazioni scenderà in piazza davanti alla sede del Consiglio regionale la mattina del 23 novembre insieme con associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, sindacati, cittadini.
“Con questa legge si mette sotto attacco per l’ennesima volta il territorio campano. Dietro la scusa del ‘contrasto al consumo di suolo‘ – dice Escalona – si apre in realtà la strada a nuove costruzioni, incentivando addirittura cubature più ampie, distruggendo di fatto il concetto stesso di rigenerazione urbana, e riproponendo gli abusi edilizi già visti nella Napoli degli anni ’60”.
Territorio fragile
Nuove Ri-generazioni è l’associazione dedicata alla rigenerazione urbana promossa da Fillea Cgil e Spi Cgil che mira a offrire un contributo alla crescita della cultura della sostenibilità, di politiche orientate al green building e al recupero delle periferie, e al sostegno di progetti ad hoc nei territori. Secondo Escalona la Campania “rischia grosso” con questo “dissennato disegno di legge urbanistica”. La regione è infatti già “in grande difficoltà per via del dissesto idrogeologico, causato da un territorio fragile che viene messo ancora di più a dura prova sotto i colpi dei cambiamenti climatici“.
Il territorio campano – viene spiegato – è colpito su più fronti: da un lato “il progressivo abbandono dell’Appennino agricolo e una fascia costiera congestionata con le più alte densità abitative al mondo”, dall’altro “il rischio vulcanico” (con tre punti ‘attivi’ come il Vesuvio, i Campi Flegrei, e l’Epomeo di Ischia) e quello “sismico“. A questo bisogna necessariamente aggiungere gli impatti dei cambiamenti climatici, e “gli effetti sempre più evidenti di alluvioni e frane“.
Ed è in un contesto del genere – osserva Escalona – che “il presidente De Luca e la sua Giunta adottano, in piena estate, un disegno di legge che propone norme che ricordano tristemente le ‘Mani sulla città‘ raccontate nel film neorealista di Francesco Rosi, di una Napoli degli ’60”.
Rischio abusivismo
Oggi, “come allora, nonostante la legge punti formalmente a contrastare il consumo di suolo, le motivazioni sono sempre le stesse: mancanza di case, necessità di rilanciare l’economia, l’edilizia, il lavoro. Nulla sembra cambiato – avverte il presidente di Nuove Ri-generazioni Campania – eppure le ferite inferte da quegli anni sono ancora lì”, a cominciare “dalla cultura e dalla prassi consolidata di un abusivismo edilizio ancora vivo”.
Una legge – continua Escalona – che “si nasconde dietro la facciata del contrasto al consumo di suolo e che distorce in modo inaccettabile il termine ‘rigenerazione edilizia‘, e che consentirebbe anche interventi di demolizione e ricostruzione diretta, senza alcun Piano, con incentivi di cubatura di norma del 35%, ma anche fino al 50%“. Si tratta quindi di “una norma scellerata che in una regione con queste problematiche, cancellerebbe l’attuale obbligo a produrre indagini geologiche preventive nei Piani urbanistici comunali, oltre a consentire la riconversione di grandi capannoni industriali periferici, demolendoli e ricostruendoli per funzioni residenziali fino al 100% della cubatura originaria“.
Infine, tra le altre cose – conclude il presidente di Nuove Ri-generazioni Campania – è “una norma che, in una terra fertilissima, definisce di fatto territorio urbanizzato, e quindi potenzialmente edificabile, qualsiasi territorio non coltivato anche se ancora perfettamente permeabile. Sarebbe l’addio al terzo paesaggio, alla rete ecologica, a parchi e giardini, e al concetto stesso di rigenerazione urbana“.
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