Progetto Corviale per ricerca significato comunità e rinascita urbana: strategia contro crisi clima, economia, società
Costruire “una città fatta di relazioni“, provando a dare nuova vita all’esistente in un contenitore che ricuce e tiene insieme la volontà delle persone di “essere ancora una comunità“. E’ questo lo spirito con cui oggi a Corviale, una delle aree della periferia romana, si è discusso di rigenerazione urbana con Nuove Ri-Generazioni (l’associazione che si fonda su questo tema ed è promossa dalla Cgil, e che mira a offrire un contributo alla crescita della cultura della sostenibilità, di politiche orientate al green building e al recupero delle periferie, e al sostegno di progetti ad hoc nei territori).
La rigenerazione urbana – viene spiegato dalla presidente di Nuove Ri-generazioni Rossella Muroni – è “una delle strategie più concrete ed efficaci che possiamo mettere in campo per combattere le crisi del nostro tempo: quella climatica, quella economica, quella sociale. Per fare della rigenerazione dei luoghi una vera occasione di creazione di benessere e diritti è necessario però guardare ai processi partecipativi ascoltando i bisogni, offrire un sistema nuovo di governance e cittadinanza”.
La scelta di Corviale è legata al suo essere ritenuta “simbolo delle contraddizioni sociali e urbanistiche del nostro tempo” ma anche per la sua capacità e volontà di porsi “come cantiere di rinascita“. Inoltre – si rileva – è un “luogo esemplare del lavoro dello Spi Cgil sul territorio che qui dialoga e prova a fare rete con coloro che vedono opportunità e non rinunciano alla speranza”.
E’ per questo che “la rigenerazione urbana o è sociale, oppure è altro. Il suo obiettivo deve essere quello di contribuire a rendere le città a misura di persona e contrastare convintamente un indiscriminato consumo di suolo“. Da qualche anno si parla infatti di rigenerazione “in termini di contrasto al degrado sociale, di sostenibilità ambientale e di misure per innalzare la qualità della vita delle persone”.
Quindi Spi Cgil per un verso e Fillea Cgil per l’altro – che insieme costituiscono Nuove Ri-generazioni – guardano alla lotta alle disuguaglianze e alla partecipazione come chiave per aprire le porte della trasformazione prima dei quartieri e poi delle città che deve essere “semplicemente un posto dove si vive in una condizione di coesione e di soddisfazione. Il nostro modello di città è quello che garantisce un ambiente sano, pulito e sostenibile; la città dell’invecchiamento attivo e in salute, della cultura e dei saperi, della memoria. Una città che mette al centro il lavoro dignitoso“.
In generale si tratta di un progetto che “deve fare anche della sostenibilità ambientale un obiettivo fondamentale; una battaglia di diritto civile. La tutela dell’ambiente come nuovo diritto dell’umanità“. Tra i punti fondamentali, “il diritto all’abitare in alloggi dignitosi, sicuri, accessibili, efficienti, sostenibili (creazione di comunità energetiche), la mobilità sostenibile (con la campagna ‘Siamo tutti pedoni’ oppure alla città 30 km orari), la valorizzazione dello spazio pubblico (piazze, parchi, luoghi di sosta, panchine), le politiche di inclusione e di lotta alla povertà (servizi, istruzione, sanità, sport, cultura), ridurre il divario digitale e andare avanti con l’innovazione tecnologica.
In cantiere, di qui a venire per i prossimi mesi, Nuove Ri-generazioni, Alta Scuola e Centro Antartide, ha proposte di formazione e approfondimenti.
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