Il bilancio delle commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec. Aumenta il ritmo di crescita degli impianti di rinnovabili

Il ritmo delle rinnovabili in Italia è in crescita nel 2023. Lo dimostra il lavoro delle commissioni preposte alle autorizzazioni del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) che hanno esaminato 221 procedure nel corso dell’anno che sta per concludersi, per un valore di opere complessivo sul territorio di oltre 13,5 miliardi di euro e una produzione energetica di circa 10,5 Gigawatt (GW).
Obiettivo dell’attività istruttoria – viene spiegato dal ministero – è “favorire gli incrementi della disponibilità di connessioni dei nuovi impianti in progetti alimentati da fonti rinnovabili, migliorare la sicurezza e l’affidabilità degli elettrodotti e la continuità del servizio, accrescere e potenziare le linee di trasporto di energia elettrica nelle zone di produzione da rinnovabili, ottimizzare e razionalizzare gli elettrodotti esistenti, soprattutto aerei”, per “ridurre gli impatti, specie di tipo paesaggistico, sull’ambiente”.

Anche se in crescita però le rinnovabili stanno viaggiando a un ritmo che secondo Anie rinnovabili – l’associazione che all’interno di Anie Federazione (aderente a Confindustria) raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti, produttrici di elettricità nel settore delle fonti rinnovabili – non è sufficientemente veloce per raggiungere gli obiettivi posti al 2030. “I dati sono incontrovertibili – osserva Anie rinnovabili – il settore delle fonti rinnovabili sta crescendo nel 2023, ma non tanto quanto servirebbe per essere in linea con gli obiettivi contenuti nella nuova bozza del Piano nazionale integrato energia e clima” (Pniec). Le nuove installazioni nel 2023 non raggiungeranno infatti “la fatidica soglia dei 10 GW e ciò renderà ancor più sfidante il target dei prossimi 7 anni”. Eppure – avverte l’associazione – “le potenzialità del Paese ci sono: alla scarsità di materie prime, come gas, carbone, lignite e petrolio, si contrappone la ricchezza di acqua, sole e vento”. Il problema principale per Anie rinnovabili “sta nello sblocco degli iter autorizzativi”.

Ecco perché acquista importanza il bilancio delle commissioni del ministero. Nello specifico si tratta delle commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec; la prima si dedica alla Valutazione d’impatto ambientale e alla Valutazione ambientale strategica, la seconda al Piano nazionale di ripresa e resilienza e al Piano nazionale integrato energia e clima. La commissione Via-Vas “ha vagliato 33 istanze di Via per impianti eolici, per una potenza totale installata superiore a 2 GW e un controvalore complessivo pari a circa 3,5 miliardi“. E’ stato valutato il Piano di sviluppo di Terna, “secondo la procedura Vas, per un valore di circa 21 miliardi“. Per l’attività della commissione tecnica Pnrr-Pniec sono stati adottati 120 pareri Via in campo energetico. Si tratta di 73 progetti agrivoltaici, 19 fotovoltaici, 16 eolici, 3 eolici off-shore, 3 impianti di pompaggio, 3 metanodotti, 1 idroelettrico, 1 bioraffineria e 1 centrale, per un totale di 8,33 GW, di cui 1 GW di accumulo energetico e un valore economico totale di circa 10 miliardi di euro. Inoltre sono state evase 18 istruttorie di scoping per progetti di eolico off-shore. Il 74% delle istruttorie evase riguarda le regioni del Sud, principalmente la Puglia (26%), la Sicilia (17%) e la Sardegna (14%).

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata